“Qua è dura” di Ricky Ferranti è una profonda riflessione espressa attraverso un dialogo immaginario con Dio. L’artista evidenzia la difficoltà di vivere su questo pianeta, sottolineando la possibilità di incontrare il divino nella quotidianità, magari nella figura di chi chiede aiuto alla stazione del tram o al bar sotto casa. La canzone mette in luce il divario esistente tra il messaggio trascendente e spirituale, che celebra valori elevati, e la distorta strumentalizzazione materialistica che spesso ne viene fatta, portando a conseguenze distruttive. Il testo fa emergere con forza la contraddizione tra l’essenza nobile di tali insegnamenti e la loro manipolazione nell’ambito di conflitti religiosi che hanno segnato la storia dell’umanità. “Qua è dura” offre uno sguardo critico e riflessivo sulla condizione umana, invitando l’ascoltatore a ponderare sul significato più profondo della spiritualità in un mondo spesso dominato da conflitti e divisioni.
Hai un ricordo particolare che consideri l’inizio della tua avventura musicale?
Intanto ciao e grazie per questa intervista.
Ho ricordo legato alla prima media. Ero pessimo nella scrittura dei temi e difficilmente arrivavo alla sufficienza.
Un giorno la professoressa ci diede un tema particolare. Ci fece scrivere un tema Durant l’ascolto di un brano di Sergeevič Prokof’ev “Pierino ed il Lupo” .
Dovevamo trasformare le emozioni musicali in un tema.
Ecco presi 8.
Da li mi si sbloccò qualcosa sia per la scrittura dei temi che circa la musica.
Qual è la tua principale fonte di ispirazione nella scrittura delle canzoni?
L’ispirazione avviene da piccole cose come una frase che ti colpisce detta da qualcuno o da una emozione o semplicemente da un viaggio.
La vita stessa è ispirazione. L’ispirazione è quando sono sintonizzato sulla frequenza giusta. Quando sono disposto a recepire cosa arriva dall’esterno e trasformarlo poi in qualcos’altro.
Ci sono temi o messaggi che ritornano spesso nelle tue composizioni?
Tralasciando non per importanza il tema amore in generale , il tema sociale ricorre spesso.
Anche il tema dei sogni inteso come realizzazione di un obiettivo è molto presente
Come descriveresti la tua crescita artistica nel corso degli anni?
Posso dire che sono cresciuto in certi aspetti che riguardano la scrittura , il suono e la sua percezione ed ho tralasciato quelli più tecnici che mi interessavano maggiormente da ragazzino.
Ora sono più concentrato su una visione di insieme della musica.
Hai una canzone preferita da eseguire dal vivo? Se sì, cosa rende quella canzone speciale per te?
Una canzone che suono sempre è “C’è il sole”.
E’ una ballad terzinata con un testo particolare apparentemente “no sense” ma che ad una analisi più attenta risulta con parole collega e con un senso compiuto.
E’ divertente da suonare e molto immediata musicalmente da recepire per il pubblico.
Qual è stata l’ispirazione dietro il tuo nuovo singolo “Qua è dura”? Da dove è nata l’idea per questa canzone?
Sono pensieri che mi girano in testa fin dal liceo quando lessi della famosa scommessa sull’esistenza di Dio di Pascal.
Mettiamoci poi che arrivo da una famiglia Cattolica e praticante unito ad un interesse per tutto ciò che riguarda il trascendente.
Tutte queste cose unite a ciò che di assurdo avviene nel mondo ,ad un certo punto, tra dubbi e certezze, hanno dovuto uscire nella forma canzone che per me è la più congeniale per esprimermi.
Quali obiettivi hai per il futuro della tua carriera musicale? C’è qualcosa di specifico che desideri raggiungere?
Nel medio periodo usciranno altri singoli ed a seguire l’album completo.
Come obiettivo generale ho quello di scrivere musiche per film.