Carlo Bonnici (in arte Carlo) ci regala un brano davvero interessante. Nuovo singolo che pubblica dentro tutti i principali canali digitali: “Musica e follia”, un manifesto sociale, una liberazione, un essere veri e quel romantico codificare da capo cosa sia davvero follia e cosa no. Un accostamento insolito… e poi la produzione di Simone Bertolotti ha saputo fare il resto col suono e le sue soluzioni.
Un secondo singolo che arriva quando? In che momento della carriera sei?
Dopo il buon riscontro del mio primo singolo da solista, “Il tuo sorriso in un cassetto”, uscito un anno fa, ho recentemente pubblicato il singolo “Musica e follia”. Nel 2017, ho pubblicato un album con i Maetrika di cui ero il frontman. Tuttavia, ho sentito il bisogno di intraprendere una carriera solista. La mia presenza nel mondo della musica live sta crescendo costantemente e la mia carriera sta andando bene. Continuo a scrivere canzoni sia per me stesso che per altri artisti, e sono entusiasta di esplorare nuovi progetti e collaborazioni nel futuro prossimo.
Che vita vedi attorno? E quale pensi sia l’immediata evoluzione?
Nella mia vita lavorativa, sono immerso completamente nella musica. Attualmente, ho diversi progetti in corso che mi permettono di esplorare nuove direzioni artistiche e di crescere nel settore. Riguardo alla vita che vedo attorno a me, esiste un mix di sfide e di opportunità. L’evoluzione immediata, per me, è incentrata sull’innovazione e sull’inventiva. Sto cercando di spingere i confini della mia creatività e di adattarmi alle nuove tendenze e tecnologie nel campo della musica. Credo che l’evoluzione sia un processo dinamico e non vedo l’ora di vedere cosa riserva il futuro nel mio percorso artistico.
La musica in tutto questo? Non pensi stia facendo parte della follia?
La follia può rappresentare sicuramente diverse cose. Nel mio caso associo la follia alla libertà artistica, ovvero la capacità di rompere le regole convenzionali e di esplorare le frontiere musicali senza limitazioni.
E tu da artista e cantautore come pensi di salvarti?
Come artista e cantautore, mi sento già al sicuro perché la musica di fatto è la mia protezione. Sono riuscito a trasformare la musica nel mio lavoro e nella mia passione principale. Spero che altri artisti con lo stesso sogno possano raggiungere il successo nella musica, rendendola una fonte di sostentamento. È importante ricordare che non è necessario essere famosi per vivere di musica; ci sono molte vie diverse per realizzare questo sogno e per lavorare nel settore musicale
Domanda piccante: non pensi che non sia porporino del tutto coerente combattere l’omologazione di questa società attraverso un brano decisamente in stile pop radiofonico, dunque omologato alle regole?
Certo, capisco come possa sembrare paradossale combattere l’omologazione attraverso un brano musicale che potrebbe essere considerato stile pop radiofonico, quindi conformante alle regole del mercato. Tuttavia, il messaggio di questa canzone vuole essere un invito al coraggio per tutti coloro che desiderano perseguire una vita artistica, indipendentemente dalle convenzioni sociali o dalle aspettative della massa. Il mio obiettivo con questo brano è trasmettere l’importanza di seguire le proprie passioni e di vivere una vita autentica, senza lasciarsi condizionare dalle norme o dall’omologazione sociale. Rispondendo alla tua domanda, la musica pop radiofonica è uno strumento potente per diffondere un messaggio di emancipazione e di libertà creativa, raggiungendo un pubblico più ampio e portando il tema dell’individualità e dell’espressione personale al centro dell’attenzione. Quindi, anche se il brano può sembrare adattarsi a certi standard radiofonici, il suo vero scopo è quello di ispirare e incoraggiare coloro che vogliono vivere al di fuori delle convenzioni, dimostrando che è possibile realizzare i propri sogni artistici senza dover seguire un modello predeterminato.