“Sola, Ma Non in Solitudine” è il nuovo Ep di Paola Di Leo, che contiene cinque canzoni che trattano delle tematiche connesse tra loro con messaggi ben precisi: la fine di una relazione importante e la capacità di amare se stessi e di riuscire a stare da soli dopo una delusione d’amore. Già il titolo stimola una riflessione profonda sulla differenza tra l’essere soli e in solitudine.

Dal punto di vista stilistico i brani hanno un sound molto pop e moderno con testi profondi e suoni influenzati dalla musica hiphop e RnB, mantenendo però le chitarre elettriche ed acustiche, i pianoforti e le tastiere. L’EP è stato scritto interamente da Paola e autoprodotto da indipendente. I brani sono stati prodotti da Pietro Falco, con il contributo di Jun sulle tracce “Gocce di pioggia” e non “Voglio sapere”. 

Com’è nata la tua passione per la musica e quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?

La musica mi ha sempre accompagnata durante la mia vita sin da piccolissima. Negli anni ho preso lezioni di diversi strumenti, imparando a suonare il flauto traverso, la chitarra, la batteria e infine prendendo lezioni di canto. Mentre per il pianoforte sono autodidatta. Per me la musica è terapeutica e rappresenta il modo migliore per esprimermi. La musica è comunicazione e sentimento, pura emozione e liberazione. Adoro scrivere le mie canzoni, sia i testi che la musica. Ho fatto uscire il mio primo singolo Better Day a dicembre 2018 e poi ho firmato il mio primo contratto discografico con l’Honiro Label e fatto uscire il mio primo EP Break Free nel 2020. La pandemia è stata molto difficile per me, non sapevo come muovermi dato che ero appena uscita come cantautrice emergente. Questo nuovo anno sono tornata, ho in programma di far uscire tanta nuova musica in questo 2023. Ho finalmente fatto uscire un nuovo brano da indipendente, Speed, il mio ultimo in inglese, poi è uscita Momento Distratto, la mia prima canzone Italiana, seguita da altri 4 singoli che fanno parte del mio primo EP italiano “Sola, Ma Non in Solitudine”, sono davvero tutti molto personali. Per quanto riguarda le mie influenze artistiche sicuramente i grandi del passato per le melodie semplici e pop che rimangono in testa, come i Beatles, Queens, Michael Jackson. Per l’arrangiamento mi ispiro alla musica pop R&B e mi piacciono molto anche le musiche lofi. Per finire sono molto influenzata dal pop internazionale di grandi cantanti come Justin Bieber, Billie Eilish, Ariana Grande, Ed Sheeran e altri.

Quando hai iniziato a sentire la necessità di raccontare la tua vita in musica?

In realtà ho sempre scritto canzoni fin da quando ero bambina, solo che non lo faceva in modo serio, era un gioco. Poi crescendo è diventato il modo per esprimere me stessa e comunicare con gli altri. Il mio scrivere musica nasce da una mia esigenza ed è allo stesso tempo un processo catartico e terapeutico che mi aiuta molto.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?

Ne ho diversi, ricordo per esempio quando mia madre metteva musica jazz, come Louis Armstrong o Norah Jones la sera prima di cena. Mi metteva molta tranquillità, trasmettendomi una sensazione di sicurezza e casa. Poi avevamo un pianoforte che mi piaceva suonare, ma dato che non avevo mai preso lezioni e non sapevo realmente suonarlo, provavo solo a improvvisare in modo molto casuale, parliamo di quando avevo circa cinque anni. Un ultimo mio primo ricordo legato alla musica è sicuramente mio padre suona la chitarra acustica, il mio pezzo preferito che lui suonava è Horizons dei Genesis.

Parliamo del tuo nuovo disco. C’è un filo conduttore che lega le tracce della tracklist?

Sì assolutamente! Ogni traccia è legata da un tema ben preciso contenuto anche nel titolo dell’EP: la mia idea era proprio quella di stimolare una riflessione sulla differenza tra l’essere soli e l’essere il solitudine. Sono due cose ben diverse, e più nello specifico mi riferisco a quando ci si ritrova ad essere soli dopo la fine di una relazione. Le prime tre canzoni sono più malinconiche e tristi, mentre le ultime due sono più energetiche è una rivendicazione della propria indipendenza, sono degli anni all’amare se stessi e allo stare bene stando da soli.

C’è un brano a cui sei particolarmente legata o che ha avuto una gestazione emotiva più complessa?

Tutti i miei brani sono sempre molto personali e quindi importanti per me, ma questo EP lo è particolarmente. Ho lavorato tre anni alla stesura e alla composizione di queste canzoni, che rappresentano un vero e proprio periodo della mia vita appieno. La mia preferita, per gusto personale, è Momento Distratto. Un brano che ho scritto quando mi trovavo da sola a vivere in un monolocale a Wall Street. Un’altra canzone a cui sono molto legata e anche “quanto sto male con te”, forse anche perché è una new entry, infatti una canzone che ho scritto pochi mesi fa, solo lo scorso ottobre.

Come artista, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?

Sono sempre alla ricerca di brani e suoni particolari che vorrei includere nei miei brani, ma adoro sempre mantenere degli strumenti “classici e autentici” quindi analogici, come chitarre elettriche alla John Mayer o un grand piano pulito. Quindi è importante comunque la ricerca di nuovi suoni, e ascolto tanta musica varia per prendere ispirazione anche per questo.

Qual è l’insegnamento più importante che hai appreso fino adesso dalla musica?

La musica insegna molto, soprattutto quando diventa il proprio lavoro. Ci sono diversi aspetti della musica che mi hanno insegnato a vivere meglio, e nel corso di questi anni ho appreso tanti insegnamenti che mi hanno aiutato a crescere. Un insegnamento importante è l’essere vulnerabili e onesti, quando scrivo musica è importante mettersi a nudo e non preoccuparsi di ciò che pensa la gente, ma semplicemente esprimere ciò che sia dentro senza filtri, in modo unico e personale. Ho imparato che questo è il modo migliore per scrivere musica ed esprimere se stessi a pieno.

Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?

Ora che il mio progetto EP è completato, sto lavorando a nuove canzoni e alla scrittura di un album. Inoltre sono una delle finaliste per Sanremo Rock a settembre, quindi mi esibirò sull’Ariston portando Gocce Di Pioggia!

Di seneci