“Welcome to Babylon” degli Animarea è un brano che racconta la storia di una donna che, con le sue fragilità, ha affrontato coraggiosamente le sfide della vita. Le sofferenze fortificano ma anche ti cambiano. Le occasioni perdute, i problemi irrisolti, le costanti frustrazioni sono conflitti aperti che alimentano i disequilibri interiori e così la voglia di ribellione, di lasciarsi andare, soltanto per provare a sfiorare ancora il piacere della felicità. È la Babilonia dell’anima! Lì dove regna il disordine e la confusione, si infiamma la voglia di una libertà incondizionata. L’amore è il riscatto di una dimensione caotica. Benvenuti a Babilonia.

Com’è nata la vostra passione per la musica e quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il vostro percorso artistico?

La nostra passione per la musica è iniziata molto presto. Il nostro background è molto variegato. Da giovanissimi ascoltavamo soprattutto POP e ROCK (italiano e internazionale). Rossana è una  patita degli U2. Siamo cresciuti con la musica anni 80 e 90 che ha regalato delle hit pazzesche che rimarranno nella storia della musica per sempre: Phil Collins, i Simply Red, gli Spandau Ballet, Pino Daniele sono solo alcuni nomi di quel meraviglioso periodo musicale. Successivamente ci siamo avvicinati al  Jazz e al Soul. Diverse sono le influenze: dalle ispirazioni jazzistiche delle “divine”   Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Etta James,   alle raffinate produzioni di  Burt Bacharach; da Stevie Wonder a Diana Krall; e poi ancora  Norah Jones,   Caro Emerald,  Amy Winehouse, Incognito, Swing Out Sister, The Style Council, e molti altri. In questi ultimi anni ci siamo contaminati anche di musica più elettronica, Synth pop e contemporanea (come i  Kadebostany, Purple Disco Machine, ecc.)

Quando avete iniziato a sentire la necessità di raccontare la vostra vita in musica?

Entrambi abbiamo iniziato a suonare, cantare e a scrivere canzoni quando eravamo bambini. Strimpellavo la chitarra senza saperla realmente suonare e già sentivo l’esigenza di scrivere qualcosa di personale. Le prime canzoni sono nate quando avevo sette o otto anni.

Qual è il vostro primo ricordo legato alla musica?

Le prime emozioni forti sicuramente risalgono al primo concerto, una esibizione indimenticabile di fronte ad un pubblico vero,  in occasione della festa parrocchiale di quartiere.

Parliamo del vostro nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa vi ha spinto a scegliere questo titolo?

Questo brano parla di una donna che ha lottato e che porta con sé ancora le ferite di tante sofferenza, ma che in fondo non ha mai smesso di credere e di sognare. Desidera ancora l’amore, pieno e passionale e più disinibito di un tempo. Cerca l’equilibrio in mezzo al suo caos. È la Babilonia dell’anima! Lì dove regna il disordine e la confusione, si infiamma la voglia di una libertà incondizionata. L’amore è il riscatto di una dimensione caotica.

Come artista, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?

Molto! È importante soprattutto trovare la propria dimensione musicale, il proprio mood, mescolando influenze, idee e contaminazioni. Trovare una propria identità di suono non è facile, è una ricerca continua, ma è ciò che ti distingue.

Qual è l’insegnamento più importante che avete appreso fino adesso dalla musica?

Non mollare mai! Se ami veramente qualcosa devi essere disposto a lottare contro oggi difficoltà. Abbiamo anche scritto una canzone anni fa che affronta questo tema, è intitolata “I will never tire of fighting for love”, fa parte del nostro disco “Holidays in Rome”. Una canzone in cui Rossana ha duettato con la famosa cantante americana Cheryl Porter. È stata una grande esperienza!

Qualche novità che volete condividere, in anteprima, con i nostri lettori?

In questo momento ci stiamo dedicando alla promozione del singolo e ai live estivi. Stiamo già lavorando ai prossimi singoli che speriamo di farvi ascoltare fra non molto! Nel frattempo, vi invitiamo ad ascoltarci su tutte le piattaforme digitali e a seguire tutti i nostri aggiornamenti su Facebook, Instagram e Tik Tok!

Di seneci