Chitarra, basso e batteria sostengono una voce graffiante per un “Fuckin’ Rock” puro, asciutto e una vocazione naturalmente internazionale. Questi sono i MUTONIA.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarli, in occasione dell’uscita del singolo “BABY”, un brano a cui la band tiene particolarmente non solo perché registrato sotto la supervisione di Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo ma anche perché racconta della situazione che molte ragazze vivono in un luogo che sta a loro stretto.
Com’è nata la vostra passione per la musica e cosa vi ha spinto a raccontarvi attraverso di essa?
Tutti e tre siam cresciuti con la musica, sin da bambini!
Ad esempio, io (Matteo) e Fabbio abbiamo passato quasi 15 anni insieme ad oggi, facendo ascolti, scoprendo e crescendo musicalmente e come ragazzi.
Qual è il primo ricordo legato alla musica?
Per i dischi dentro casa (Rino Gaetano, Ennio Morricone, Patty Pravo).
Per Fabbio il basso dei Guns N Roses.
Per Lorenzo un brano dei Beatles.
“Baby” è il nuovo singolo. Di cosa parla?
Il brano racconta una storia vera, ovvero la situazione che molti giovani ad oggi vivono, l’infinito malèssere del non sapere cosa sarà di noi e di tutto quello che stiamo facendo, se un giorno forse staremo meglio, se stiamo realmente vivendo quello che vogliamo, se siamo contenti o meno, se stiamo vivendo o facciamo finta, se veramente vogliamo andare via o è tutto nella nostra testa.
Il messaggio è di speranza, è un messaggio diretto: a volte è meglio seguire l’impulso come nel brano si dice “FAI TU, FAI QUELLO CHE VUOI!”.
Come artisti, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?
Molto, altrimenti come ti diverti?
Qual è l’insegnamento più importante che avete appreso fino adesso dalla musica?
Che essere se stessi è la cosa più bella e sincera, ma anche la cosa più difficile.
Qualche novità che volete condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
Beh siamo al secondo singolo, il prossimo si chiama “Malèssere” e trainerà il nostro nuovo disco che è un concept album che tratta il malèssere in tutti i suoi modi di manifestarsi.