Benvenuti a questa intervista esclusiva dedicata al nuovo singolo di Cristian Marchi, “Fast Cars & Superstars”. Un brano che cattura l’essenza della vita notturna nei club, arricchita dalla potente voce di Reverend Haus, dj, produttore e vocalist di Los Angeles.
Come descriveresti il viaggio emotivo che gli ascoltatori possono sperimentare ascoltando “Fast Cars & Superstars”?
“Fast Cars & Superstars” non è solo il titolo del mio nuovo singolo, ma è l’essenza stessa di una traccia che vuole essere un “dancefloor killer”, pensato per tutti coloro che amano immergersi nella vita notturna luccicante dei club, passare notti indimenticabili nei locali e partecipare a feste scatenate, dove belle ragazze arrivano come delle vere e proprie superstar a bordo di auto velocissime, per ballare al ritmo dei party più esaltanti in discoteca.
La voce di Reverend Haus aggiunge davvero un tocco speciale alla traccia. Qual è stata la tua reazione quando hai ascoltato la sua performance per la prima volta?
Collaborare con Reverend Haus per questo singolo è stata una bella esperienza.
Ci siamo conosciuti tramite i social e ho subito notato il suo talento nel songwriting.
Sin dall’inizio, c’è stata intesa: ci siamo focalizzati su un obiettivo comune, creare qualcosa di divertente, orecchiabile e immediato.
Lavorare insieme è stato molto naturale; c’era un’ottima sintonia creativa che ha reso tutto fluido e piacevole.
Qual è il segreto dietro alla tua ecletticità musicale e alla capacità di mescolare diversi generi musicali in modo fluido nei tuoi set?
Quando seleziono i brani per i miei set live, do priorità a quelli che ho personalmente remixato, sia ufficialmente che in versione bootleg.
Questo approccio mi permette di infondere ogni traccia con la mia firma sonora unica e di mantenere un’energia distintiva e riconoscibile in tutto il mio dj set.
La mia selezione musicale è curata accuratamente curata per riflettere la mia identità artistica e garantire che l’atmosfera rimanga vibrante e coinvolgente dall’inizio alla fine del mio show.
C’è un genere musicale che preferisci mixare rispetto agli altri? Quali sono gli elementi di questo genere che ti attraggono di più?
Non mi lego a un genere musicale specifico quando si tratta di remixare; seguo piuttosto il mio istinto e i periodi che mi ispirano di più.
Ci sono volte in cui mi sento particolarmente attratto dalla musica degli anni ’80, in altri momenti, in cui remix gli anni ’90, poi ci sono periodi in cui mi concentro sulla musica attuale, cercando di catturare l’essenza del momento.
Quali sono i principali cambiamenti che hai notato nel panorama dei club, degli eventi e dei festival nel corso dei tuoi 30 anni di carriera? Come li hai affrontati?
Negli ultimi 30 anni, ho visto molti cambiamenti nei club e nei festival, come l’uso più intenso della tecnologia e una musica che raggiunge più persone in tutto il mondo.
Per tenere il passo, ho imparato nuove tecniche e provato suoni diversi, ascoltando sempre quello che piace a me e quello che ama la gente.
Questo mi ha aiutato a restare connesso con i fan e a mantenere aggiornate le mie esibizioni.
Ci sono delle differenze significative tra le tue esibizioni in Italia e quelle all’estero? In caso affermativo, quali sono?
La mia musica, con il suo suono distintivo, è ciò che mi porta ad essere scelto per esibirmi in club e festival sia in Italia che all’estero. Tuttavia, ogni paese ha la sua cultura musicale unica, e ne tengo conto quando mi esibisco.
Adatto la selezione dei brani cercando di includere canzoni particolarmente apprezzate in quel territorio.
Questo approccio mi permette di creare un legame più forte con il pubblico, indipendentemente dal luogo in cui mi trovo.