Odessa, la città Ucraina ha origini italiane, a partire dal nome.

di Riccardo Bramante

La guerra in corso in Ucraina ha portato all’attenzione internazionale la città di Odessa, il porto più importante di quella Nazione, legata da particolari vincoli pregressi con l’Italia.

Il luogo, infatti, costituì il primo insediamento commerciale della Repubblica marinara di Genova sul Mar Nero fino a quando, nel XV secolo, l’Impero Ottomano estese il suo dominio anche a quei territori.

Odessa

Ma è nel 1794 che la città viene fondata, incredibile a dirsi, da uno spagnolo nato a Napoli, Josè de Ribas. Figlio di un diplomatico alla corte del Regno delle Due Sicilie, de Ribas viene avviato alla carriera militare. Giunge fino alla corte dell’Imperatrice di Russia Caterina II, al servizio del principe Grigorij Alexandrovic Potjemkin.

Di li a poco scoppia la guerra contro i Turchi e de Ribas vi partecipa distinguendosi nella conquista dello sperduto villaggio di Khadijbey. Successivamente Khadijbey, con la costruzione di edifici amministrativi ed abitazioni, diviene la città di Odessa. In verità, de Ribas voleva chiamare la città Odisseo, in onore del poeta greco Omero. Caterina II invece si impone e, quasi da antesignana del femminismo, la chiama Odessa.

Odessa – Teatro nazionale accademico dell’opera e del balletto.

Odessa era anche chiamata “piccola Napoli”

Questa “piccola Napoli” (così veniva anche soprannominata la città) andrà via via crescendo soprattutto per l’apporto di manodopera specializzata che de Ribas fa venire dall’Italia. Questi arrivi influenzarono non solo l’architettura ma anche l’economia e la cultura del luogo. Alla fine del XIX secolo, la città adotta persino l’italiano come seconda lingua ufficiale. Non a caso la famosa canzone napoletana “O sole mio” viene scritta proprio in questa città da Eduardo di Capua.

Tra gli illustri visitatori italiani, Odessa annovera anche un giovane Giuseppe Garibaldi che vi giunge in quanto capitano di una nave mercantile che collega Genova alla città ucraina.

Per quanto riguarda l’architettura, si distingue in particolare Francesco Boffo che progetta la famosa “Scalinata Potijemkin (si, proprio quella che si vede nel film di Serghej Ejzenstein “La corazzata Potijemkin!) e che, nominato “architetto cittadino”, elabora il tessuto urbanistico del centro storico di Odessa.

Odessa – Scalinata Potijemkin

Non meno rilevanti sono i lavori del napoletano Francesco Frapolli, che progetta, tra l’altro, il primo teatro cittadino andato distrutto nel 1871 in un incendio, e di Alessandro Bernardazzi, nato in Russia ma originario del Canton Ticino, costruttore della stazione centrale.

Da ricordare, infine, che l’ultimo grande imprenditore prima della sovietizzazione della città è ancora un italiano, Arturo Anatra. Anatra è all’epoca proprietario della più grande compagnia di spedizioni marittime del Mar Nero e fondatore di una grande fabbrica di aerei.