Il Natale di Roma allietato dalla rievocazione dei legionari e dall’apertura del Roseto


Rimango sempre in ammirazione nel vedere con quanto piacere genti provenienti da tutta Italia e dal mondo si cimentano nella rievocazione dei fasti della Roma antica. Elias parla poche parole di italiano, ne conosce quasi di più in latino, indossa armatura ed elmo di centurione, è contento di essere a Roma con il suo gruppetto di legionari del limes a Nord. Con lui ben circa 2.000 rievocatori appartenenti a 72 associazioni, che cantano, marciano, rispondono agli ordini in latino dei loro comandanti, si dispongono nelle formazioni difensive, tra le quali la celebre testuggine. I soldati serrano le file e si avvicinano tra loro, sovrapponendo gli scudi, tenendoli di fronte a loro ed alzati sulle proprie teste per ripararsi dalle frecce e dai proiettili scagliati dal nemico. Tra gli scudi fuoriescono le lance pronte a colpire chiunque si avvicini.


È una pagliacciata, come sostengono taluni? È una specie di sfilata di carnevale? Indica semplicemente una smania di mettersi in mostra?
E se anche fosse? Il volersi mettere alla prova, mettere in scena una recita di gruppo è di per sè una cosa positiva. Se poi si impara da questo anche qualcosa della storia allora è tanto di guadagnato.


C’è forse nostalgia per la vita nell’impero romano? Non penso tanto, anche se la pax romana, tollerante e multiculturale, sarebbe in molti casi preferibile ai massacri e alle guerre senza onore di oggi.
Domenica 21 aprile 2024, il 2777° compleanno di Roma, è stato anche quest’anno celebrato con rappresentazioni di antichi riti, feste, battaglie simulate, spettacoli gladiatori e altre rievocazioni storiche.


A fissare la data del 21 aprile 753 a.C. per la fondazione dell’Urbe ad opera del primo re, Romolo, è stato Marco Terenzio Varrone nel I secolo a.C.
Il programma di rievocazioni quest’anno è stato dedicato al simbolo più significativo dell’epoca romana: le strade. E’ grazie alle strade che Roma ha potuto espandersi e controllare un territorio immenso.
Fu grazie alla rete stradale che Roma riuscì ad affermare il proprio dominio su popoli e territori. Nel corso della sua storia i Romani costruirono una rete di strade lunga oltre 80.000 chilometri attraverso territori oggi appartenenti ad oltre 30 nazioni.
Il sindaco Gualtieri ricorda inoltre che Roma è “Città aperta, oggi come allora”, pronta ad ospitare dando asilo a chiunque voglia farne parte, ricordando l’istituzione del cosiddetto “Asylum”, collocato sul Campidoglio. Fu in questo modo che a Roma giunse gente da ogni dove, che le permise di affrontare le sfide verso il suo grande futuro.
Per festeggiare la ricorrenza ci sono stati giorni di spettacolo, ma anche di cultura e storia, che culminano nella sfilata su via dei Fori Imperiali, dove i tanti figuranti possono sfoggiare i costumi realizzati per l’occasione, le armi, i vessilli delle legioni, che erano di stanza nel loro territorio.
E’ stato allestito il Castrum al centro del Circo Massimo e sono state presentate mostre, spettacoli, laboratori didattici.

Il roseto
Accanto al Castrum, un’altra opportunità per i Romani è stata offerta dall’apertura del roseto, la collezione botanica composta da rose provenienti da tutto il pianeta: una raccolta di circa 1.200 varietà di rose.


Il Roseto Comunale rimarrà aperto al pubblico tutti i giorni fino a domenica 16 giugno dalle ore 8.30 alle 19.30. L’ingresso è in via di Valle Murcia 6 ed è libero e gratuito e non necessita di alcuna prenotazione.