I Cosi a Capo Nord, viaggio avventuroso di quattro biker.

di Ester M. Campese

Dalla Capitale d’Italia al Polo Nord, andata e ritorno, in 25 giorni in moto. Questo è senza dubbio una delle mete agogniate di ogni appassionato motociclista. Ancor più apprezzabile quando a farlo non sono dei “pischelli” adolescenti.

Confesso che il modo di viaggiare in moto mi è un poco distante, ma senza dubbio per non conoscenza del mezzo. Invece attraverso questi quattro moderni ed intrepidi cavalieri ho potuto apprezzare ed approfondire quello che è il mondo biker. Questo viaggio mi ha appassionato anche per un perfetto “tableau de bord”, strutturato nei minimi dettagli, che ha fatto sì di poter seguire passo passo tutte le piccole mete, fino a quella grande: Capo Nord.

Ma poi ciò che è importante, oltre la meta, in effetti è proprio il viaggio. Un viaggio che in questo caso possiamo indubbiamente decretare “umido”….visto la tanta pioggia in cui gli avventurosi sono incorsi. Questo però non ha fiaccato lo spirito anzi visto da fuori ha aggiunto quel po’ di ammirazione in più per la tenacia, forza fisica e mentale dimostrata da tutti e quattro i nostri “moschettieri”.

Un’altra condizione che personalmente mi ha fatto apprezzare e seguire questo viaggio (oltre a qualche “dritta” ricevuta quasi day by day) è stata l’istituzione di un gruppo social “I Cosi a Capo Nord” che vi invito a seguire anche come fonte di spunto per un futuro viaggio da biker con meta Capo Nord.  Non svelerò tutto di questo viaggio per non sciupare la sorpresa, perché è davvero sorprendente ciò che potrete trovare di questo viaggio nel gruppo citato. Un gruppo che meriterebbe, a mio avviso, di essere esteso.

In questo diario di bordo infatti oltre al racconto dispiegato giorno per giorno c’è tanta ironia, descrizione con dovizia di particolari, qualche video e bellissimi reportage fotografici quasi degni di una rivista specializzata di viaggi. C’è stato spazio per tutto, lungo questa rotta da Roma a Innsbruck, da Amburgo ad Oslo, e poi Bergen terra vichinga e fino a Helsinki. Deliziose le Lofoten con tanto di raduno quasi al femminile…come un riunione di condominio (qualcuno ha detto) raccontato con un video di un ensemble di gabbiani.

Bellissime distese di terra, di natura, di fauna…renne in particolare, di cui una proprio non se ne volevano andare via dalla strada… di laghi, di fiordi, di strada “mangiata” metro dopo metro…anzi “bevuta” data la circostanza “acquatica”…per le avverse condizioni meteo.

Finalmente al 14° giorno di viaggio la tappa delle tappe Nordkapp. Come sbagliarsi, anche questa con serata di pioggia che ha impedito la storica foto sotto il “globo” con moto, per non dover asciugare poi tute ed attrezzatura…ma anche senza questa foto ce ne sono state altre e il tifo dei followers, di questi impavidi uomini, è stato caldo e affettuoso.

Dopo Nordkapp, il giro di boa, e il viaggio di ritorno e quindi altre stupende tappe, giù verso la Lapponia e la visita a Rovaniemi al villaggio di Babbo Natale. Poi ancora Helsinki, Tallinn, Riga e Stoccolma …e, tanto per non sbagliarsi, nemmeno il viaggio in nave per raggiungere Stoccolma è stato tranquillo, ma solcando un mare tempestoso da veri “guerrieri” … Raggiungono poi la stupenda capitale della Danimarca: Copenaghen. Ed ovvio qui non poteva mancare la fatidica foto alla sirenetta….ma anche ai sirenetti…per chi c’era.

Di lì giù per il tratto che raggiunge Amburgo e quindi il caricamento moto in treno per l’Austria ad Innsbruck, per raggiungere Roma.

Ovviamente anche il caricamento moto non ha fatto eccezione, (almeno quello di andata) come tutto questo straordinario viaggio ha “imposto” ai nostri viaggiatori. Tra questi un inchino doveroso alle loro fedeli compagne di viaggio, quasi ad abbracciarle, dato l’altezza…anzi “bassezza” dei vagoni per trasportarle… con tanto di “scraniate”…. In quella circostanza mi è venuto in mente la biblioteca del Vittoriale di d’Annunzio il cui accesso è attraverso una porta con lo stipite, volutamente costruito più basso, proprio per obbligare il visitatore ad un rispettoso inchino alla cultura…

Un viaggio questo che è stato coinvolgente ed interessante, ma che ha saputo offrire anche uno spaccato di vita che come un caleidoscopio ha potuto contenere tanti colori e sfaccettature. Tra questi il sogno, quello da inseguire con tanta passione che ti fa superare ogni cosa. L’amicizia quella che ti sorregge quando sei in difficoltà…e in questo viaggio diciamo che non sono mancate…La forza di carattere per non cedere…nemmeno di fronte ad una stanza larga pochi metri con bagno provvisto di seduta e doccia in un unicum, o quando oltre la pioggia si è aggiunta una grandinata…

Ma in questo percorso c’è stato spazio anche per tanta, tantissima bellezza negli occhi di questo magnificente nostro mondo con “prove di luce”, quando finalmente la pioggia ha lasciato trasparire il sole, e finanche la dimensione giocosa dei bimbi dove, forse, alla casa di Babbo Natale è stata lasciata una letterina….perché qualcuno di loro sotto sotto ancora ci crede… ma shhh…meglio non dire…

Mai nessuna flessione in questo viaggio che è stato accompagnato dall’acqua…tanta acqua al punto che mi sono chiesta se il titolo dato al gruppo social piuttosto che “I Cosi a Capo Nord”, non fosse più appropriato con “I 4 Rain Mans”….Chissà forse qualcuno di loro data la grande calura capitolina di fine luglio (data di partenza) aveva sognato una danza della pioggia che poi li ha accompagnati per tutti questi Km che alla fine del viaggio sono stati quasi 8500….

In ogni caso è stato davvero un viaggio memorabile e bellissimo e i quattro moschettieri adesso non devono far altro che trasmettere a chi ha fatto il viaggio con loro, “indirettamente” da casa, i racconti più dettagliati di quanto vissuto, ma più che con le parole credo con i loro occhi e sorrisi che sicuramene saranno pieni di incanto e giusto orgoglio.

Mi viene in mente infine che chi va in moto spesso si sente dire ..”stai attento” o “sii prudente” etc etc…ma forse la domanda giusta da fare o la frase migliore da dire è “quanta felicità e libertà ti regala la tua moto, fedele compagna di tante avventure?” Ecco questa libertà è stata assolutamente ed interamente trasferita agli “osservatori esterni” che in qualche modo si sono sentiti un po’ partecipi, e implicitamente protagonisti, insieme a loro.

Ben tornati moschettieri, Andrea, Guido, Mario e Roberto, complimenti per l’epica avventura e buon ferragosto.

Credito Ph tratte dal gruppo Fb I Cosi a Capo Nord