Scivola la lettura che ha la forma di una lunga intervista. Scivola tra vita vissuta, aneddoti e allegorie che poi sono lo specchio di questo tempo, della nostra Italia e del suo suono, delle sue abitudini… si intitola “MISTER VOLARE
20 anni di vita italiana attraverso le canzoni di Modugno” edito da Paola Caramella Editore. E noi incontriamo da vicino un cantautore privo di geografia come Tibero Ferracane le cui radici sono in Libia, poi Sicilia, ora Torino e quel certo gusto francese nel modo di fare musica. E poi questo libro è anche un Ep digitale che troviamo in rete…

Tiberio Ferracane torna su Domenico Modugno. L’avevi fatto ampiamente in passato e non solo con lui, vero?
Domenico Modugno è stato il mio primo concerto omaggio dedicato ad un artista. Grazie anche al favore che ha riscontrato è diventato un format “Ritratti d’Autore” che ha visto come protagonisti molti altri Artisti.

Paola Caramella edita questo libro che in fondo è un unicum per certi versi. Il primo grande valore aggiunto da regalare ai lettori?
L’universalità di Modugno, quanto sia stato trasversale. Metteva d’accordo tutti pubblico, critica intellettuali. Ha accompagnato per molti anni la vita degli italiani. Colonna sonora dell’Italia fin dagli anni 50. Ogni famiglia ha da raccontare qualcosa che ruota intorno alla figura di Domenico Modugno. Io questo ho tentato di fare con il Libro grazie alla mia Editrice e giornalista Paola Caramella.

Tiberio Ferracane quanto “ruba” a Modugno? E cosa invece gli critica?
Ti voglio rispondere con una dichiarazione di Fabrizio De Andre pochi giorni dopo la Morte di Modugno: “Cantavo imitando Modugno e d’altronde come si poteva non subire la sua influenza?”
[da un’intervista a Il Giornale, 8 agosto 1994]. Modugno ad un certo punto della sua carriera ha cominciato a scrivere canzoni che oggi vengono ritenute minori “Il maestro di violino”, “Piange il telefono”.
Io credo che Modugno fino all’ultimo sia stato un artista libero anche di essere Trash, cosicome ammise anzi dichiarò con orgoglio in una sua intervista a Roberto Arnaldi di Radio Montecarlo. Faccio fatica ad essere critico, lo so e mi perdonerete.

E se ti chiedessi un punto alto di tutta questa storia? Se ti chiedessi una canzone che per te fotografa a pieno Modugno? Oppure forse sono 3 questa canzoni e sono quelle che hai pubblicato nell’Ep allegato…?
Queste 3 canzoni che ho allegato al libro in realtà non sono che l’annuncio di un album omaggio che uscirà nel 2024 per i 30 anni dalla sua scomparsa. Di queste 3 una secondo me fotografa appieno Modugno ed è “Vecchio Frack” una canzone eterna, unaballata decadente. Modugno ha scritto successi intramontabili ed ognuno di questi per motivi diversi rimarrà nella memoria storica della canzone italiana nel mondo. Sto scegliendo quante e quali mettere nel cd e credimi è un impresa ardua.

E se dovessi pensare ad un video per una delle tue versioni dei brani… oggi, in questo futuro di macchine… come lo vedresti ad esempio un uomo in Frak?
Io credo che non potessi scegliere di meglio e aggiungerei che era anche il brano preferito da Domenico Modugno. Un brano Moderno anche per la struttura che se fossi un videomaker sicuramente tenterei di realizzare.