Mia Araujo, giovane artista, è nota per le sue opere ricche di dettagli a cavallo tra il surrealismo ed il fantasy.

di Ester Campese

Mia Araujo è un giovane artista contemporanea, argentino-americana nata a Los Angeles. E’ nota per lo più per le sue opere ricche di dettagli. Il suo stile è a cavallo tra il surrealismo, movimento artistico d’avanguardia nato negli anni 20 a Parigi come evoluzione del dadaismo, ed il fantasy. Attraverso le sue opere tratta tematiche riconducibili al mondo interiore e al soprannaturale. I suoi dipinti hanno una forte impronta immaginifica e simbolica, non priva di elementi metaforici.

Mia Araujo, con forte carica espressiva, riproduce nei suoi dipinti quella magica connessione tra uomo e natura. Esalta inoltre quel senso di precario equilibrio e dualità tra oscurità e luce. La tecnica prediletta da questa artista è l’acrilico, ma provenendo dal mondo dell’illustrazione ama anche lavorare in graffite ed inchiostro. Alcuni suoi lavori sono realizzati anche in acquarello.

La sua formazione, nei primi anni del 2000, avviene presso l’Otis College of Art and Design. E’ li che consegue, nel 2007, la laurea in Illustrazione e scrittura creativa. L’anno seguente, nel 2008, la sua prima esposizione presso la Roq La Rue Gallery a Seattle, Washington. Di li in poi si susseguono diverse mostre sia negli Stati Uniti che oltreoceano inclusa Roma alla “Dorothy Circus Gallery” galleria specializzata nel pop-surrealismo.

Nel 2012, Araujo espone la sua prima mostra personale, “Into the Woods”, alla Corey Helford Gallery a Los Angeles. Il sito è una delle principali gallerie di arte contemporanea che si indirizza principalmente alla cultura Pop, New Figurative Art, Pop Surrealism, Neo Pop etc.

In quella occasione Mia Araujo prepara una collezione concettuale che sintetizza il tema del sé e della natura. L’artista è fortemente ispirata dal potere della natura e dalla capacità di guarigione e trasformazione interiore dell’essere umano proprio attraverso di essa. Aspetti onirici emergono in questa particolare serie di dipinti che attingono anche al fantasy. Si ispira infatti a film quali la Principessa Mononoke di Miyazaki, o ancora agli scritti di John Muir. Le figure sono collocate in un bosco all’esterno, esposte, che esprimono emozioni e tormenti interiori in atmosfere angosciose.

Nel 2019 vince il Juror’s Choice Award, per la sua reinterpretazione di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel suo romanzo illustrato, fantasy, c’è una sorta di gemellaggio riambientato nell’Africa occidentale.

Di E.C.M.