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Quest’oggi rendiamo merito a due grandi pugili italiani che ho avuto la possibilità e il piacere di vedere dal vivo: Michael Magnesi e Emiliano Marsili. Li metto in questo ordine per rispettare l’ordine alfabetico e il titolo di titolo vinto, per il primo il Mondiale Ibo dei Superpiuma e per il secondo la cintura dell’Unione Europea dei Leggeri. Partiamo da Magnesi. Cresciuto a Cave, soprannominato Lone Wolf, ovvero il Lupo Solitario, per il suo carattere schivo e riservato e per un fumetto che piaceva tanto a suo papà.

Michael Magnesi sorretto da uno dei suoi maestri, Gesumino Aglioti, dopo la sua nuova vittoria.

Ma negli ultimi anni il boxeur si è stabilito a Civitavecchia per motivi sentimentali, con il matrimonio con la manager Alessandra Branco. E non è una coincidenza. Sì, figlia di Silvio e nipote di Gianluca, due baluardi del movimento italiano e basta guardare gli ultimi 30 anni degli albi d’oro. Come diceva Venditti? “Gli amori fanno giri e immensi e poi ritornano”, era “Amici Mai”, contenuto in “Benvenuti in paradiso”, anno 1991. L’Uomo Gatto a Sarabanda avrebbe sicuramente detto che aveva il disco a casa.

Magnesi ha sconfitto Contreras per ko tecnico al quinto round.

Magnesi ha saputo costruirsi un personaggio sui social, pubblicizzando molto i suoi incontri e le sue attività, senza mai scadere nell’autocelebrazione e nei messaggi negativi. Lone Wolf ha mandato al tappeto Bulana dopo 40 secondi. Con Kinigamazi ci ha messo cinque round, con Lagos solo tre. “Michael, perché ci metti così poco?” “Perché non voglio perdere tempo e voglio andare a mangiare, con la preparazione non mi sono potuto permettere stravizi”. E sabato al PalaSport Insolera-Tamagnini di Civitavecchia ancora cinque riprese, stavolta con Dennis Contreras, messicano di Guadalajara (cogliete la sottigliezza). Lo chiamano El Martillo, il martello. Anche zia Fernanda ha capito che un incontro così non può mica durare 12 round.

Magnesi vanta 21 vittorie in altrettanti incontri, con 13 successi per ko.

Magnesi becca un dritto all’altezza dello zigomo con un bel “nero” visibile. Per fortuna mi sono risparmiato qualche battuta orrenda a fine incontro per far risaltare la cosa. Ma torniamo al fatto. Quinto round. Magnesi ha fame e non solo di vittorie. Con un colpo fa crollare a terra el Martillo, che si rialza ed al “sei” dell’arbitro dice che ce la fa. Martillo sei molto forte, ma non è vero che ce la fai. Infatti Lone Wolf carica il braccio e lo ributta per terra, dall’angolo messicano viene lanciato un asciugamano bianco come se fossimo nei film di Rocky. Possiamo andare a mangiare. Anche io vado a mangiare con loro pizzette e panini, e ci tengo a specificare che l’ho fatto per poter documentare al meglio la situazione. Non ci credete, vero?

Emiliano Marsili esulta dopo il verdetto. E’ il nuovo campione dei pesi Leggeri per l’Unione Europea.

Meglio che parlo di Emiliano Marsili. 45 anni, ad agosto 46. Di mestiere pugile? Risposta sbagliata, quella corretta è lavoratore portuale. E non per un contratto di tre mesi, ma per tutta la vita, è l’Uomo del Porto. Lo chiamano il Tizzo per la sua pelle scura, uno dei soprannomi utilizzati anche per una colonna del pugilato di Civitavecchia. Parlo di Vittorio Tamagnini, medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1928, chiamato anche l’Uragano di Amsterdam. Marsili ha sconfitto ai punti a Santa Marinella lo spagnolo di origini peruviane Frank Urquiaga. 10 anni fa il Tizzo se lo sarebbe mangiato.

Marsili ha anche vinto un Mondiale in Inghilterra contro Derry Matthews. Inizialmente non riconosciuto, recentemente anche la Federpugilato ha considerato valida la vittoria.

Ma oggigiorno è un match combattutissimo. Il civitavecchiese non ha più 20 anni e lo sa. Proprio per questo sa quali sono le cose su cui battere per vincere. Verdetto non unanime, il pubblico si divide tra chi pensa che doveva vincere Marsili e chi Urquiaga. Un classico del pugilato. Per me ci poteva stare un pareggio, ma non siamo qui per il processo di Biscardi. Quando finiscono i suoi incontri per scambiare una parola con lui si possono anche aspettare 30-40 minuti. Perché se la tira? Anche qui risposta sbagliata. Quella giusta dice che si formano delle ondate di gente che vogliono complimentarsi con lui, farsi un selfie e magari una dedica per amici e parenti. Provate voi a convincere il popolo a spostarsi.

Marsili in compagnia (da sinistra a destra), del presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia, Patrizio Scilipoti, del presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, Pino Musolino, e del sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei.

Credo che a giugno 2021, quando Marsili ha sconfitto il belga Stephane Jamoye alla Marina di Civitavecchia, tutti gli spettatori presenti abbiano voluto omaggiare il Tizzo a fine incontro. Marsili è molto conosciuto anche per le molte amicizie che coltiva nel mondo della cultura. E vi ricordo che stiamo sempre parlando di un lavoratore portuale, che non ha l’eloquio di Alessandro Borgonzoni o il potere di Flavio Briatore. A Santa Marinella c’era il comico Dario Bandiera. In altre occasioni sono stati presenti i Moda, l’attore Francesco Arca. Claudia Gerini ha presentato un suo match a Fiumicino.

Federico Zampaglione, 54 anni. Musicista dei Tiromancino, regista e sceneggiatore.

Ma il nome che è più presente è quello del frontman dei Tiromancino, Federico Zampaglione. Il cantante non c’era a Santa Marinella. Inizialmente il match era fissato per il 2 aprile. Quindi Zampaglione ha spostato un suo concerto al giorno precedente. Poi la Rai fa sapere che vuole trasmettere l’incontro il 1° aprile. Ma per Zampaglione è tardi e deve rinunciare a Marsili. Una piccola sottigliezza: alla fine la Rai il combattimento non l’ha trasmesso. Ma una cosa non l’abbiamo ancora detta. Il maestro di Marsili e quello di Magnesi sono la stessa persona.

Mario Massai, 58 anni. Allenatore di pugilato, ha guidato, tra gli altri, Silvio e Gianluca Branco,

E anche lui inizia con la M: Mario Massai. Considerato uno dei migliori tecnici d’Italia. Qualcuno dice anche il migliore per distacco in questo momento. Massai sa rapire l’attenzione dei suoi tanti allievi con un carattere determinato. Quando si lavora, si lavora e sa essere un martello, anzi, un Martillo, e sa dare i consigli giusti, quelli che servono per andare al meglio sul ring. Prima e dopo gli allenamenti il popolare Mario sa dimostrarsi persona coinvolgente con la sua simpatia, anche dissacrante ed a volte provocatoria.

Voci di corridoio delle palestre lo ritengono anche un bravissimo barzellettiere. Ma di sicuro, quando vediamo i suoi pupilli salire sul ring mandare al tappeto gli avversari, lo fanno con i pugni e non certo con le barzellette.