Anche se molto timidamente, ma sta finalmente arrivando con l’ufficialità della temperatura la primavera tra noi. La stagione delle margherite diranno in molti. Ed allora voglio approfittarne prendendone una, ma non per fare “m’ama, non m’ama”. Voglio tirare fuori una di quelle storie che lasci dentro per tanto tempo e che poi riprendi, quando l’argomento torna d’attualità. Ho deciso di parlare di Tania Di Mario. Ed ho anche deciso di parlare, per la prima volta qui, dello sport che per più tempo mi ha accompagnato nel corso della vita, ovvero la pallanuoto.
E Tania Di Mario è uno dei personaggi più caratteristici, soprattutto nel femminile. Il momento che stiamo vivendo in questo ambito non è certamente semplice: clamorosamente non ci siamo qualificati alle Olimpiadi, pur avendo la possibilità di disputare il torneo di qualificazione in casa. Una storia già sentita di recente, vero? Tanti non la conosceranno, ma Di Mario è stata tra le protagoniste del periodo d’oro del 7rosa, con Pierluigi Formiconi in panchina e tante medaglie a livello internazionale tra il 2001 e il 2006, culminate con la vittoria delle Olimpiadi del 2004. Ma qui non siamo su Wikipedia.
Qui parliamo delle sue meravigliose palombelle, dei suoi tiri a mezza altezza, che a pallavolo si chiamano “flottanti”, imprendibili per tutti i portieri. Conclusioni che spesso arrivavano quando l’Italia faticava o stava per chiudere l’azione senza tirare in porta. E Tania molto spesso la risolveva. Vorrei mettervi qualche video, ma ne trovo solo uno ed esclusivamente con immagini di alcune partite nei club. Come faccio a far appassionare una bambina alla pallanuoto, se non posso farle vedere qualcosa che la catturi e le faccia venire voglia di andare in piscina? La risposta dovrebbero darla altri…
Tania Di Mario è cresciuta a Roma, ma è diventata catanese d’adozione per indossare la calottina della squadra più vincente d’Italia, l’Orizzonte, in un percorso praticamente identico con Martina Miceli. E molti anni più tardi sono diventati i baluardi del club etneo, Miceli allenatrice e Di Mario presidente. 19 scudetti in tasca, ma da otto anni non si vince più. A dominare è una squadra di un posto dove il mare non c’è, non proprio normale nella pallanuoto. Il Plebiscito Padova ha vinto quattro tricolori di fila. Ma l’Orizzonte riesce a riportare lo Scudetto in Sicilia.
Ora, però, veniamo ad oggi. Nell’ultimo anno le catanesi hanno perso un po’ di quota, a causa del cambio generazionale e degli problemi economici causati dalla pandemia. E proprio il Covid ha bussato alla porta del gruppo squadra, con diverse giocatrici risultate positive. Nel momento della difficoltà, Tania Di Mario, a 42 anni, reduce dalla nascita del piccolo Giovanni, e sei anni dopo l’argento a Rio 2016, decide di tornare in vasca per le partite di Coppa dei Campioni. Tania segna tre gol, ma mi sarei sorpreso del contrario, visto che non c’erano dubbi sul suo impatto positivo.
Qualcuno parla già di un rientro in Nazionale, sarebbe il lieto fine per lei e per questo articolo. Ma la risposta è no, c’è una cosa più importante da fare. Lavorare sulle giovani, sono loro che hanno tutto per riportare il 7rosa ai fasti di un tempo e Carlo Silipo, tecnico che per la prima volta opera nel femminile, ha accettato di prendersi una bella responsabilità.