Ci sono gesti e momenti particolari, come alzare sorridenti le braccia al cielo che descriveremmo così…

di Natalia Parisella

Momenti di “spensieratezza”, o di ricerca di essa. Le braccia aperte e slanciate…tese verso l’alto sono antenne per catturare e accogliere energia buona e positività.

Un gesto di “comunione e appartenenza” al creato ma anche liberatorio. Lo “spiego” meglio qui sotto con una mia breve poesia dal titolo “Il grido delle braccia”.

Il grido delle mie braccia
è forte e potente.
Anche se non si sente.

Il grido delle mie braccia
non è di dolore.
Parte, passa, e torna dritto al cuore.

Il grido delle mie braccia
abbraccia il mondo.
Si protende, speranzoso: ed io lo assecondo.

Il grido delle mie braccia
è entusiasta e divertito.
Mi eleva con energia in quell’attimo, infinito.

Il grido delle mie braccia
non è per nulla esitante.
Si lancia e corre: vuol arrivare distante.

Il grido delle mie braccia
è come freccia scoccata da un arco:
fende spazio e tempo e arriva ad un nuovo imbarco.

Il grido delle mie braccia
lo intenda chi può.
Non è obbligatorio farlo:
non mi cambia che un “piccolo po’ ”.

 

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