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Anton Giulio Grande, creatore di moda e di bellezza, conosciuto e apprezzato nel mondo.

di Elena Vellucci

Abbiamo avuto il piacere di intervistare lo stilista di fama internazionale, Anton Giulio Grande che ringraziamo per essere stato con noi di Seven News Italia ed essersi raccontato con tanta spontaneità e disponibilità. Di origine Calabrese, nato a Lamezia Terme, questo creatore di moda e di bellezza, è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. A dicembre ha vinto l’Oscar Europeo della Moda, prestigiosa statuetta in oro ricevuta presso la Fondazione Franco Zeffirelli a Firenze. Con le sue collezioni di Haute Couture ha vestito e ha saputo conquistare le donne più belle dello spettacolo e dello showbiz. Tra le Vip che lo hanno rappresentato, attraverso le sue creazioni, ci sono nomi illustri tra cui Naomi Campbell, Nina Moric, Belen Rodriguez, e le “nostrane” Alba Parietti, Anna Falchi e Manuela Arcuri, la Valeriona nazionale (Valeria Marini), ma anche la bellissima conterranea calabrese Elisabetta Gregoracci.

Come da prassi la prima domanda non può che riguardare l’origine della tua passione per la moda, come è nata?
Nasce sin da piccolo. Già da allora amavo disegnare ed immaginavo di vestire le donne dello spettacolo. Una passione che per fortuna sono riuscito a far diventare il mio lavoro.

E con gli anni come hai coltivato questa passione?
Con grande determinazione, ma anche con tanta costanza e spirito di sacrificio. Non è stato sempre facile. Questo mi ha portato a lasciare la mia amata terra, la Calabria, per potermi evolvere e seguire la mia strada seriamente e professionalmente. Mi sono così iscritto e ho frequentato il Polimoda di Firenze. Poi ho proseguito la mia formazione in scenari internazionali e dunque mi sono iscritto al Fit di New York. Da lì non mi sono più fermato, seguendo ciò che amavo fare e riscuotendo consensi con un’escalation di successi che mi hanno indicato che ero sulla strada giusta.  Ho calcato con i miei capi passerelle di Parigi, Londra e ovviamente New York. Poi è arrivata anche la ribalta televisiva, sono stato ospite in moltissime trasmissioni RAI, ma anche Mediaset e non solo.

Come e quando è nato il brand e lo stile che contraddistinguono i tuoi abiti?
La nascita del mio marchio risale al 1996 e coincide con l’apertura della mia boutique a Roma. Per quanto riguarda lo stile, i miei abiti sono esclusivamente di Haute Couture. Sono tutti ricamati a mano e riflettono una tendenza “sensual chic”. Sono molto attento anche alla qualità ed infatti i capi che realizzo sono creati con tessuti pregiatissimi come il cadi, il georgette, la douchesse, lo chiffon. Amo molto anche le scollature e le trasparenze. Quel vedo/non vedo che rende la donna ancor di più misteriosa e sensuale. Ma sempre senza eccedere e trascendere nel volgare, ma mantenendo quella linea sottile di glamour.

Andando a ritroso nel tempo qual è il ricordo degli esordi a cui sei più legato?

Non ho dubbi, Piazza di Spagna a Roma. Una sfilata con i cui capi presentati ha ottenuto molti apprezzamenti. Ed è proprio da questa sfilata che mi sono innamorato di Roma. Fu proprio in quella circostanza che decisi di aprire poi la mia boutique a Roma.

E invece la/e città più importanti che ti hanno conquistato o che hai conquistato?

Beh sicuramente la mia città natale, in Calabria. Sono Lametino e devo davvero molto a questa città.  Ma non posso escludere in questo mio excursus professionale Firenze e Roma. Due città must per la moda e dove ho conseguito il mio percorso di studi e dove ho riscosso tanti apprezzamenti lavorativi. Ma anche e soprattutto per l’arte che si respira in queste due città da cui si riesce a prendere grande ispirazione e tanta creatività che poi includo e traslo nei miei abiti.

Parlando di conquiste, come si riesce a espugnare il cuore delle donne?
Comprendendole, ma anche mettendo il mio cuore in tutto ciò che faccio. E questo credimi si sente, e si vede. Le donne lo sentono, lo comprendono bene. Sopra ogni cosa però si deve essere autentici e si deve restare fedeli al proprio stile. Io questo lo faccio.

E invece le persone a cui ti senti più legato?

Ho davvero molte persone a cui mi sento e sono affezionato, a cui sono legato anche in rapporti che poi sono rivolti alla sfera più privata. In questo mi sento fortunato perché sono davvero molti. Per quanto riguarda il lavoro non posso non rivolgere un segno di affetto e stima verso i miei collaboratori, le sarte, le ricamatrici, e tutte le persone dalle mani d’oro e che fanno parte del mio entourage. Ho un posto speciale riservato per le persone a me care e che non ci sono più fisicamente, ma sono con me nel mio cuore.

Periodo Covid, cosa ci dici?
E’ stato difficile e come molti l’ho avvertito tantissimo, mi è pesato in tutti i sensi. Ma pensando positivo, siamo all’alba di una nuova primavera e quindi di tanti progetti in divenire. La moda inoltre fa parte della cultura del nostro Paese e contribuisce anche alla sua economia in modo significativo. Ho partecipato con gioia alla Fashion Week di Torino come un segnale di ripresa e una spinta nuova del fashion. Penso inoltre che la moda riesca sempre a regalare sorrisi e buon umore a tutti.  Ciò che auguro ai lettori di Seven News.

CreditoPh (da sito ufficiale stilista)
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