di Riccardo Bramante

Michel Houllebecq ci stupisce ancora con quest’ultimo suo romanzo “torrenziale” (oltre 700 pagine) dal titolo significativo “Annientare” edito in Italia dalla casa editrice “La Nave di Teseo”.

Nel suo precedente libro del 2015 “Sottomissione” Houllebecq aveva immaginato la Francia divenire, vincendo le elezioni del 2022, un paese islamico in cui la cultura veniva sottomessa alla religione.

Ora lo scrittore torna di nuovo alle elezioni presidenziali che si terranno effettivamente in Francia questo anno e ne descrive, in forma distopica ma molto realistica, le battaglie tra i singoli candidati, con chiari riferimenti a personaggi e situazioni effettivamente esistenti.

Michel Houllebecq scrittore

Ne sono protagonisti Paul Raison, consigliere e amico del Ministro dell’Economia Bruno Juge, dietro cui è facile individuare l’attuale Ministro Bruno Le Maire. Nel pieno della campagna per le presidenziali, diviene infatti oggetto di un brutale attacco informatico con cui vengono diffusi in rete una serie di video che le diffamano e lo minacciano addirittura di morte.

Paul Raison viene chiamato a collaborare alle indagini per far luce sui colpevoli; così si ritrovano vicini due uomini con difficili problemi politici da affrontare e con contesti familiari disastrati molto simili: Juge è tradito dalla moglie ed esposto allo scandalo pubblico mentre Paul è separato in casa con una moglie, Prudence, fervente ecologista ma ormai lontana affettivamente, con un padre anziano e fragile e un fratello artistoide spiantato.

Entrambi, dunque, si trovano immischiati nelle cruente battaglie per le elezioni presidenziali che vengono ad essere l’occasione, per affrontare una approfondita indagine del potere nella Francia odierna che sembra non lasciare alcuna via di uscita.

Ma, almeno per Paul, a livello personale, il colpo di scena avviene quando il padre è colto da un ictus e lui si riavvicina alla famiglia e alla moglie Prudence.

C’è, quindi, un raggio di speranza in quest’ultimo lavoro di Houllebecq, anche se tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, fanno i conti con la morte; forse anche l’autore stesso ne è coinvolto se alla fine del libro scrive testualmente “sono giunto a una conclusione positiva: è il momento di fermarmi”.

Tenendo sempre presente il congenito pessimismo dell’autore, che a volte ne offusca anche le sue visioni future, quel che sembra certo è che “Annientare” voglia descrivere il capitolo finale di una società talmente malata da trovare un senso solo nel momento in cui si conclude, in cui la quotidianità viene, appunto, annientata per fare luogo a un qualcosa di indefinito anche per l’autore.

Il futuro ormai vicino (le elezioni presidenziali si terranno in Francia il prossimo aprile) ci dirà la verità sulle pessimistiche previsioni di Houllebecq.