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Aggiungi un posto a tavola, lo spettacolo perfetto per la Pasqua

di Maddalena Menza

Aggiungi un posto a tavola, in scena al Teatro Brancaccio di Roma, dal 7 al 30 aprile 2022, non è  uno spettacolo come un altro, è un cult, tra l’altro con l’apparizione della colomba vera,  addestrata da Fabio Frattari,che si posa sulla tavola ed è simbolo di pace e rinascita, è proprio lo spettacolo perfetto  per  la Pasqua.  E’ una commedia musicale che ha fatto la storia di un teatro glorioso in cui c’erano musicisti come Armando Trovajoli e autori come Pietro Garinei e Sandro Giovannini  con  Jaja Fiastri,  che sapevano realizzare con la loro scrittura sorprendente e ricca d’inventiva, un capolavoro del teatro musicale italiano, recitato nella prima edizione del 1974 , dall’indimenticabile  Johnny Dorelli, nel ruolo di Don Silvestro, affiancato da stelle di prima grandezza come Paolo Panelli (nel ruolo dl sindaco Crispino), Bice Valori (Consolazione), Daniela Goggi (Clementina), Carlo Piantadosi nei panni del Cardinale, poi celebre burattinaio del Gianicolo che ricordo con tanto affetto e Renato Turi, bravo attore e doppiatore (La Voce di Lassù).

Foto di gruppo aggiungi un posto a tavola

Applaudito da centinaia di migliaia di spettatori entusiasti e affermato  sulla scena internazionale con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori in tanti Paesi del mondo. Aggiungi un posto a tavola s’ispira al romanzo di David Forrest, Dopo di me il diluvio, in cui si racconta la storia di un parroco di un paese di montagna, Don Silvestro, che riceve la telefonata nientemeno che da Dio in persona. Dopo una comprensibile diffidenza, si convince che è proprio lui. Dio vuole punire l’umanità cattiva con un secondo diluvio universale da cui salverà solo la comunità  di  questo piccolo paesino, in cui splende la bontà del parroco. Don Silvestro deve quindi convincere i suoi paesani a costruire un’arca così da potersi mettere in salvo quando arriverà il diluvio.

Pronti per la partenza, ma…

Si comincia a costruire l’arca ma si dovranno fare i conti anche con il sindaco Crispino, che si metterà di traverso e farà il possibile per mandare all’aria il progetto e la conturbante  Consolazione, che ammalierà gli uomini e li allontanerà dalle loro donne.

Nonostante ciò, tutto è pronto per la partenza. Quando arriva un misterioso cardinale da Roma, che vieta di salire sull’arca convincendo tutti che il diluvio non ci sarà.

Salgono così solo il parroco e Clementina, figlia del sindaco, da sempre innamorata di lui, ma tenuta lontano per il  suo sacro rispetto del celibato. Gli altri non vogliono saperne di salire ma, quando arriva il diluvio, Don Silvestro sceglierà di stare al fianco della sua gente scendendo dall’arca con Clementina e affrontando il diluvio.

Così Dio cambierà i suoi piani e farà apparire nel cielo un bell’arcobaleno e la colomba che appare sulla tavola imbandita sancirà il tutto con un lieto finale.

Quest’edizione conserva la memoria storica del passato anche grazie ad Alessandro Caria e si avvale di degni eredi delle origini e di altri artisti che, sapientemente, hanno saputo raccogliere il testimone.

Enzo Garinei

Primo fra tutti il talentuoso e brillante Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli,  encomiabile nel ruolo di Don Silvestro e nel curare la regia teatrale, voi la “Voce di Lassù”  è del grande Enzo Garinei, fratello di Pietro, che a 95 anni, sedeva compiaciuto alla prima stampa, nel loggione del teatro applaudito a scena aperta con una standing ovation, interprete storico del Sindaco Crispino e poi gli altri attori: Marco Simeoli, ottimo nel ruolo dell’antipatico sindaco Crispino, la frizzante Camilla Nigro (Clementina), Renato Crudo, perfetto per l’ingenuo ma non troppo Toto e Francesca Nunzi la moglie di Crispino Ortensia. Partecipazione straordinaria per la brava Lorenza Mario, nel ruolo della conturbante Consolazione.

Tutto è di gran successo dalle coreografie al cast, i numeri parlano chiaro

Le coreografie sono sempre del grande  Maestro Gino Landi,  filo rosso con il passato e autore delle prime coreografie del 1974, le scene sul progetto originale di Giulio Coltellacci anche lui indimenticabile. adattate da Simone Moreschi, la supervisione artistica di Alessandro Longobardi, direttore Artistico del Teatro Brancaccio, che cura anche la produzione (i Viola e le Officine del Teatro Italiano)  e la direzione musicale di Maurizio Abeni.

Il cast è formato da 24 artisti sia cantanti che ballerini.

Lo spettacolo attuale però è il caso di dirlo vola anche con le sue ali, come la colomba e i numeri  lo dimostrano. Nelle tre  stagioni teatrali  ci sono state 250 repliche, in giro per l’Italia, 300.000 spettatori e non è poco.

Aggiungi un posto a tavola poi, ha sposato la solidarietà.

Presente alla prima stampa il diacono Giustino Trincia, nuovo Direttore della Caritas di Roma, che  anche in nome del parroco Don Marco e insieme a Gianluca Guidi, ha invitato il pubblico ad offrire solidarietà al popolo ucraino, con una piccola offerta, invito raccolto in massa. Simpatica l’iniziativa di offrire a 50 famiglie ucraine una serata teatrale, un intermezzo divertente per una situazione dolorosa.

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