Il prossimo anno sarà un anno ricco di spettacoli per Francesco Branchetti. Attore e regista di successo sia di serie film che di tante tantissime produzioni teatrali. Persona empatica che mette al primo posto nella scala valoriale quello umano. E questo si sente tutto nelle sue opere e viene trasferito anche dai tanti artisti, tutti di eccellenza, che hanno collaborato con lui. Ma scopriamo insieme a Francesco cosa ci riserva per questa nuova stagione.

Si un anno ricco di spettacoli, sarò infatti presente con sei rappresentazioni in tournée nazionale. Di questi quattro sono nuovi allestimenti. Delle vere e proprie novità per il panorama italiano.

Partiamo con “Una come me” che è lo spettacolo in cui è protagonista la bellissima e bravissima Matilde Brandi e per il quale ho curato la regia.

Poi c’è “Cose di ogni giorno. Anche di questa ho curato la regia e la interpreto come protagonista al fianco dell’incantevole Denny Mendez.

Per quanto riguarda i nuovi allestimenti, questi sono già in prova.

Il visitatore, commedia di Éric-Emmanuel Schmitt, debutterà il 19 ottobre nel Lazio. E’ uno spettacolo cui tengo molto anche per l’argomento che è incentrato su Sigmund Freud. La pièce è interpretata da Lorenzo Flaherty e avrà modo di toccare tanti argomenti riguardo il ruolo dell’uomo in una società piena di conflitti e guerre, tra cui anche la questione Ebraica. Temi purtroppo tanto attuali ancora oggi.

Debutterà il 7 dicembre a Roma al Teatro Parioli un nuovo allestimento che si intitola “Tre sul terrazzo” con Nadia Rinaldi di cui curerò la regia. E’ una commedia divertentissima dal sapore anche un po’ cinico che verte sul tema dei mass media e appunto del cinismo dei mezzi di comunicazioni di massa. Altro argomento questo di estrema attualità. Il tutto affrontato però in una chiave comica e divertente. Accanto a Nadia un cast affiatato di attori.

Andrò poi in prova con una commedia intrigante e misteriosa, che debutterà l’11 gennaio nel Lazio, e che si intitola “Senza respiro” di David Norisco con Pamela Prati e un cast di attori di alto livello.

Sarò in prova anche con il testo molto importante di Aldo De Benedetti , “L’onorevole, il Poeta e la Signora” rappresentato in tutto il mondo dove sarò in scena accanto a Lorenzo Flaherty e Isabella Giannone. Di questo spettacolo ne ho curato anche la regia e verrà portato in tournée dal 15 febbraio al 30 maggio e ripreso nella successiva stagione.

Tutti in ogni caso saranno portati in tournée nei maggiori teatri italiani.

Non c’è che dire davvero una stagione intensa. Ma com’è lavorare con attori di primissimo piano come questi e tanti altri con cui hai collaborato?

Sono particolarmente felice di lavorare con attori di questo calibro e con cui da anni vanto una collaborazione e sono felice di farlo portando in scena testi e tematiche estremamente attuali affrontate con grande acume psicologico, non disgiunto però da una grande ironia e un occhio un po’ dissacratore, sull’uomo contemporaneo.

Dietro la realizzazione di uno spettacolo teatrale c’è sempre tanta fatica soprattutto di questi tempi, cosa pensi al riguardo? 

Mi ritengo molto fortunato di poter avere sei spettacoli in tournée in un momento un cui il teatro si sta riprendendo ma in un periodo storico comunque molto difficile. Non posso che ringraziare teatri e impresari che mi hanno dato questa opportunità e fiducia. Lavorare poi con attori così professionali e disponili ha reso semplice il mio lavoro e mi auguro che queste collaborazioni così felici e proficue possano proseguire anche negli anni futuri.  Un augurio che mi faccio e che faccio anche ai colleghi è che l’anno prossimo possa essere l’anno della definitiva resurrezione dai durissimi anni del covid e che il teatro possa finalmente tornare a vivere momenti più sereni ai quali eravamo abituati in passato.

Un consiglio che daresti ai giovani che vogliano intraprendere questa carriera? 

Ai giovani consiglio di studiare, ma soprattutto di fare esperienze e non perdere occasione per osservare, guardare e vedere da vicino tutto. Prove, spettacoli, ogni attimo del “dietro le quinte” e di non separare la pratica dalla teoria. Insomma imparare ma anche un po’ rubare il mestiere con gli occhi. Bisogna dare grande valore alla pratica e farlo con l’amore riservato a mestieri come questo: faticoso ma privilegiato.

Tra i tanti riconoscimenti che hai ricevuto ce n’é uno che ti sta particolarmente a cuore?

Tra i momenti significativi e tributi ricevuti posso senza dubbio menzionare quello recentemente ricevuto con il “Premio Riccardo Bramante” che mi è stato consegnato come riconoscimento della mia attività e profusione di impegno nel teatro e nello spettacolo. Per questo mi è caro.

Intervista di Ester Campese
Foto fornite dall’artista