Veiano un tuffo nel passato tra Storia e Natura

Il borgo di Veiano è situato lungo la Strada statale 493 Via Claudia Braccianese, in una posizione davvero suggestiva e sorge su uno sperone tufaceo ai piedi del maestoso Poggio di Coccia, proprio dove i fossi Gorgolione e Del Becco si uniscono al fiume Mignone.

Origini del Nome

La storia del nome di Veiano è avvolta nel mistero. Alcuni sostengono che possa derivare dalla potente città etrusca di Veio, sconfitta dai Romani nel 396 a.C. Gli abitanti superstiti si sarebbero trasferiti qui, fondando una nuova comunità. Altre fonti, invece, suggeriscono che il nome potrebbe provenire da una locuzione del tardo Medioevo che identificava l’incrocio di quattro strade con il termine “viano”.

Una Storia Antica

Veiano può vantare una storia antichissima. Il ritrovamento del sito archeologico di Torre dell’Ischia, risalente alla cultura protovillanoviana dell’età del bronzo, ci fa comprendere che insediamenti umani organizzati esistevano qui da tempi immemorabili. La villa a Fontiloro, invece, è testimonianza della civiltà etrusca e romana dell’età del ferro.

Fino all’alto medioevo, le informazioni su Veiano sono scarse, ma a partire dal 1213, iniziamo a scoprire di più sulla piccola comunità. Tra il 1213 e il 1493, vari signori si alternarono al governo del feudo di Veiano: i Vico, gli Anguillara e gli Orsini.

Tuttavia, il 12 settembre 1493, il feudo passò a Giorgio II Santacroce come ricompensa per i suoi servigi. Questa dinastia mantenne il controllo fino al gennaio 1604, quando il feudo fu trasferito alla Camera Apostolica a seguito della decapitazione di Onofrio III Santacroce. Da qui nacque una lunga battaglia legale per la restituzione del feudo.

Nel 1617, Paolo V restituì il feudo di Veiano agli Orsini insieme a quelli di Oriolo e Rota. La storia di Veiano è un mix di potere, intrighi e cambiamenti nel corso dei secoli.

Un Patrimonio Architettonico Ricco

Veiano è un vero tesoro per gli amanti dell’architettura storica. La sua struttura urbanistica attuale riflette le forme del periodo medievale, quando diverse famiglie nobili governavano il paese. Gli Anguillara, i Prefetti di Vico, i Della Rovere e gli Orsini hanno lasciato la loro impronta su questo luogo.

Il paese è composto da due parti: la zona vecchia, circondata dalle mura del castello medievale con le sue tre torri di difesa, e la parte nuova, che si concentra attorno alla piazza e nella zona nord verso Viterbo.

Tra le architetture religiose più interessanti di Veiano ci sono la Chiesa di Santa Maria Assunta, che risale al 1344 e fu ristrutturata più volte nel corso dei secoli, e la Chiesa di Sant’Orsio, che risale al XIV secolo.

La Rocca di Veiano

Un vero gioiello architettonico è la Rocca di Veiano, ricostruita da Onofrio III nel 1518 dopo essere stata distrutta da Cesare Borgia nel 1496. La rocca ha una pianta triangolare con tre massicci torrioni posti ai vertici. È costruita in tufo, con la parte più bassa scavata direttamente nella roccia. La rocca è circondata da un grande fossato e si accede ad essa tramite un ponte in tufo e legno. Nel corso dei secoli, la rocca passò di mano in mano, dai Santacroce agli Orsini e, infine, agli Altieri, che la tennero per tre secoli.

Siti Archeologici e Natura Incontaminata

Veiano è anche ricco di siti archeologici. Lungo il corso del Mignone, troviamo i resti di insediamenti umani con caratteristiche orografiche simili, costruiti su speroni tufacei difficili da accesso ma facili da difendere. In particolare, in località Torre d’Ischia, possiamo ammirare un insediamento umano risalente alla protostoria, datato all’età del bronzo finale.

Ma la bellezza di Veiano non si ferma qui. La natura circostante è uno spettacolo da ammirare. La Mola di Oriolo, un sito di interesse comunitario, si estende su 175,8 ettari ed è caratterizzata da una forra creata dall’erosione dei banchi tufacei operata dal Mignone. Qui troverete una vegetazione mesofila unica. Veiano fa parte anche del Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate, un’area collinare di elevato pregio ambientale, con una ricca avifauna e mammiferi carnivori.

(articolo e foto di Leonardo Parisi)