Giacomo Puccini e Torre del lago. Un binomio inscindibile.

“…Io vado sempre qui davanti e poi con la barca vado a cacciare i beccaccini… Ma una volta vorrei andare qui davanti ad ascoltare una mia opera all’aperto…”Giacomo Puccini

Torre del lago è una piccola frazione di Viareggio, a pochi chilometri dalle sabbiose spiagge della Versilia, celebri in un recente passato perché tra le preferite dai vip per le loro vacanze estive.

Il lago cui si riferisce il nome del paesino, è quello di Massaciuccoli che rappresenta una tra le più importanti località ornitologiche italiane fin dal 1800. Esso fa parte della Riserva naturale del Chiarone che, grazie alla particolare posizione, risulta essere eccezionale per il transito e la sosta degli uccelli migratori. E’ possibile, così, osservare moltissime specie di essi in tutte le stagioni.

Per il grande Puccini fu un luogo in cui ritrovare la pace e la tranquillità, indispensabili al suo estro creativo. Tra lui e il lago fu amore a prima vista: si innamorò subito del piccolo villaggio sulle sue rive. Quando decise di trasferirvisi, fu addirittura salutato da un comitato d’accoglienza al suo arrivo, nel 1891, nella piccola stazione ferroviaria.

Qui Puccini fondò il Club della Bohème con gli artisti del posto, divenendo ben presto un importante punto di riferimento della vita artistica locale. Era la fine dell’Ottocento, gli anni della favolosa Belle Epoque, periodo di grande fermento culturale che abbracciò tutta l’Europa, Toscana compresa.

Puccini, ovviamente, ne fu pienamente coinvolto, trovando a Torre del Lago un centro d’incontro tra queste nuove e ricche correnti culturali che si scambiavano stili e punti di vista artistici. Il tutto fu sicuramente favorito dal contatto con la natura che lì ispirava benefiche sensazioni.

In questo luogo ricco e pacifico allo stesso tempo, Puccini visse per trent’anni, dedicandosi alle sue più grandi passioni: la musica e la caccia. Nella sua casa davanti al lago (originariamente una torre di guardia, da cui il nome Torre del Lago) da lui fatta ristrutturare, compose tutte le sue opere maggiori, tra cui la Tosca (1900), Madama Butterfly (1904), La Fanciulla del West (1910), La Rondine (1917) e Il Trittico (1918).

La villa è un interessante modello dello stile Liberty, che caratterizzò l’epoca di cui scrivo. Essa ha al suo interno straordinari arredi e decorazioni, in gran parte realizzati dagli amici artisti di Puccini: Plinio Nomellini, Francesco Fanelli e Ferruccio Pagni.

Il grande Maestro, dopo le battute di caccia, si ritrovava con gli amici per arrostire fagiani e anatre. Tra le sue ricette preferite c’era quella delle “folaghe alla Puccini” (uccelli acquatici diffusi nelle zone lacustri della Versilia). Pur essendo attualmente proibita la caccia alla folaga, abbiamo scritti firmati dal Maestro che riportano ingredienti e procedimento per la realizzazione del piatto.

Giacomo Puccini è sepolto in una cappella all’interno della sua amata casa di Torre del Lago, insieme alla moglie e al figlio.

Nel 1930 (6 anni dopo la morte di Puccini), Gioacchino Forzano (librettista che collaborò – tra gli altri –  con Puccini e Mascagni), volle realizzare il desiderio espresso da Puccini all’inizio di questo articolo. Così, insieme a Pietro Mascagni, diede inizio alle rappresentazioni dei capolavori pucciniani in riva al lago, dando vita al “Festival Puccini”.

Col passare del tempo, esso è divenuto un appuntamento di rilievo internazionale, in grado di attrarre migliaia di visitatori da tutto il mondo. Sotto la direzione di illustri direttori d’orchestra, vengono eseguiti e messi in scena i capolavori del grande operista di Lucca, interpretati dalle star del mondo della lirica.

Oggi la casa è divenuta sede del Museo Puccini. Qui è possibile ammirare oggetti, ricordi e cimeli del compositore, permettendo ai visitatori di rivivere la vita e la carriera artistica dell’illustre proprietario.

In occasione del centenario dalla morte del compositore, che cadrà nel 2024, la Fondazione Puccini ha presentato un imponente programma di restauro e conservazione di alcune parti della villa e, soprattutto, la necessità della catalogazione e digitalizzazione dell’Archivio Puccini, vero gioiello di memoria. Esso contiene carteggi familiari e professionali, lettere, fotografie, documenti amministrativi, musica manoscritta e stampata. Tutto ciò è stato dichiarato fondo di interesse storico dal Ministero della Cultura.

Nel 2024, quindi, l’Italia e il mondo intero celebreranno con la dovuta risonanza e magnificenza i cento anni dalla morte dell’immenso Giacomo Puccini, tra i più grandi musicisti di tutti i tempi, scomparso a Bruxelles il 29 novembre 1924.

Di Rima