Pilato e Banchero, la gioventù che brucia

Se in un bel giorno incantato spuntasse fuori il genio della lampada e mi permettesse di avere un superpotere da supereroe, avrei la risposta pronta. Vorrei avere l’ubiquità, essere in più posti contemporaneamente, poter fare più cose insieme senza perdermele per strada. Mentre Greg Paltrinieri veniva acclamato da tutti per l’ennesimo oro, ero a farmi il sangue amaro per la sconfitta del 7bello di pallanuoto con la Spagna. Quindi emozioni in deciso ritardo e per giunta con spoiler. Di questo ne abbiamo parlato l’altra settimana.

E per questa c’erano mille idee. O ne hai mille e nemmeno una, c’est la vie. Le Farfalle della ginnastica ritmica, il ritorno al vertice della scherma, tutti i temi dei Mondiali di nuoto, il doppio oro di Giorgio Minisini. E la Ferrari? Quando diciamo qualcosa sulla Rossa? Vedremo. Tantissime medaglie dal nuoto e lì ho deciso di soffermarmi. Abbiamo capito che come portafortuna abbiamo stabilito che un pilastro del movimento deve fare man bassa di pubblicità. L’anno scorso capitò a Roberto Mancini, questa volta a Federica Pellegrini.

Applausi a scena aperta per Thomas Ceccon, anche se in tanti si sono fermati ai baffi e non vado oltre direi una battuta che già avete letto. Meraviglia per Nicolò Martinenghi, che, come abbiamo visto, è un grande sostenitore della coppettazione ed ora chi le ferma le persone che da anni mi dicono che è fondamentale per gli sportivi? Credo vada incensato anche Alessandro Miressi, che è riuscito a raccapezzare un campionato che non si stava mettendo bene.

Benedetta Pilato, 17 anni, festeggia la medaglia d’oro nei 100 rana e l’argento nei 50 rana

Ma il personaggio da copertina, almeno per me, è Benedetta Pilato. Classe 2005 di Taranto, era salita alla ribalta con il bronzo nei 50 rana ai Mondiali. Grande copertura mediatica sul fatto che una 14enne avesse raggiunto il gotha del globo. Ma come sappiamo, la buccia di banana era già pronta per essere calpestata. E lo scivolone è arrivato per le Olimpiadi di Tokyo. E non deve essere stato facile da digerire, anche era sarebbe potuto capitare. Ma qualcosa è successo.

Nel nuoto ai Mondiali l’Italia ha vinto la bellezza di nove medaglie, con 5 ori, 2 argenti e 2 bronzi

Non per i miglioramenti nei crono, non per un maggiore impegno, ma semplicemente perché Pilato da baby boom in stile “Ti lascio una canzone” è diventata donna. E questo ha dato un cambiamento positivo e non negativo come potrebbe lasciar intendere la frase. Un corpo che cambia, le emozioni che emergono, tutto gestito al meglio. In tutto e per tutto. «Non è un tabù per me, io ne parlo tranquillamente. Il giorno della finale dei 100 rana ero nel pre-ciclo anche se non dovevo esserlo e non stavo bene, anche per questo il tempo è stato alto. E al mio allenatore che è arrivato l’altro giorno ho chiesto di portarmi gli assorbenti da Taranto».

Sono le dichiarazioni che ha rilasciato Pilato in zona mista dopo quella prestazione non nei migliori standard. Lo avevano già fatto Federica Pellegrini e Vanessa Ferrari. Ma una ragazza sbocciata da poco nel mondo dello sport non lo aveva mai fatto. C’è chi ha storto la bocca o chi semplicemente ha stigmatizzato una dichiarazione del genere. E dov’è il problema? Siamo nel 2022. Sarebbe pure normale parlare di certi argomenti. Magari parliamo pure del fatto che in Italia gli assorbenti sono considerati bene di lusso e di tante altre cose.

Paolo Banchero, 19 anni, nato a Seattle, è un nuovo giocatore degli Orlando Magic

Ok, la faccio finita, niente spiegoni. L’altro protagonista giovanissimo di cui parliamo è Paolo Banchero. Nome italiano, ma in realtà statunitense di terza generazione e di chiari origine nostrane, per la precisione liguri ed emiliane. Cos’ha fatto Banchero per meritarsi di finire in questa rubrica? Oltre a prendere per i fondelli gli scaramantici vestendosi completamente di viola, naturalmente. Il ragazzo, classe 2002, è stato il primo scelto al draft Nba, ovvero l’evento annuale dove i migliori giovani, detto in parole povere, vengono scelti delle franchigie.

Banchero è alto 209 cm e pesa 113 kg. La sua dote più importante è la versatilità, può giocare in quasi tutti i ruoli

Ok, Banchero è un americano di origini italiane. Ma tutto potevamo aspettarci, tranne che potesse dichiarare, più volte, di voler preferire la Nazionale italiana e di indossare la maglia azzurra. Lebron, Lillard, Westbrook, Durant, Green? No, Banchero vuole giocare con l’Italia. E considerate che la mamma, Rhonda Smith, è stata una cestista di grande spicco nella Wnba, ovvero la Nba femminile. Non proprio una cosa scontata.

Dolce&Gabbana viola con cristalli, scarpe da ginnastica di Giuseppe Zanotti, collana con pendente grande quanto una padella a forma di “P” e “5”, l’iniziale del suo nome e il suo numero, ricoperti di diamanti taglio baguette e brillante di Zo Frost. Questo l’outfit di Paolo Banchero al Draft Nba

Come non è stato scontato che ben tre azzurrabili sono stati scelti al draft, perché, purtroppo, sono finiti in terzo piano gli approdi a stelle e strisce di Gabriele Procida e Matteo Spagnolo. Due ragazzi di cui, così come Banchero, si parla molto bene da anni e che ora sono attesi dal dimostrare tanto. Chi non ha dimostrato, invece, è stato chi ha affermato che Banchero sarà il primo italiano ad avere la possibilità di fare grandissime cose in Nba. Non voglio polemizzare, scusate, sono un po’ stanco. Stanotte ho dormito male, ho avuto un brutto sogno. Ho sognato Marco Belinelli che vinceva l’anello con i San Antonio Spurs.

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