Pier Paolo Pasolini: a 100 anni dalla nascita tante iniziative per ricordarlo.

di Riccardo Bramante

Pier Paolo Pasolini: sono trascorsi cento anni da quando, il 5 marzo 1922, nasce a Bologna il più controverso intellettuale del Novecento italiano.

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Figura che nella sua travagliata esistenza dovette combattere contro i luoghi comuni sia della società di allora che dello stesso mondo politico di cui, nonostante tutto, faceva parte. Scrittore, poeta, drammaturgo e regista utilizza tutti i media allora a disposizione per combattere quelle che erano le idee conformiste e conservatrici dei cosiddetti “salotti romani” e non solo.

Oggi è ancora più sorprendente scoprire quanto siano attuali le battaglie da lui combattute, spesso in solitario, contro il “sistema”. Le sue armi erano una prosa diretta e schietta, non propriamente abituale in quei travagliati anni ’60 e ’70.

Pasolini andò a vivere nelle borgate romane.

Fu il primo che, per necessità di vita, andò a vivere nelle borgate romane negli anni ’50, allora regno di un sottoproletariato urbano (forse ancora oggi non definitivamente estinto) portandone a galla i difetti ma anche gli elementi positivi della semplicità e della gioia di vivere.

In proposito, spiega bene Pasolini, “Le borgate erano un mondo degradato ma conservavano un codice di vita e di lingua”, mentre oggi i ragazzi delle borgate vanno in moto e guardano la televisione ma non sanno più parlare, sogghignano appena. Hanno sostituito le parole con le armi e la droga.​

Pasolini scrittore, il suo primo romanzo “Ragazzi di vita”.

A questo mondo Pasolini si ispira per il suo primo romanzo del 1955 “Ragazzi di vita”, in cui riesce a trasferire al lettore questo linguaggio mai descritto prima con tanta veridicità. Non per nulla ne subì un processo per “oscenità”.

Lo stesso tema viene affrontato nel 1959 con “Una vita violenta” in cui l’ambiente è sempre la Roma delle periferie abbandonate a se stesse. Il libro ebbe un grande successo non solo in Italia ma anche all’estero dove fu tradotto in ben 11 lingue.

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Scopre poi il cinema nel 1961 e realizza “Accattone” con Franco Citti, attore non professionista e “borgataro”.

Seguono “Mamma Roma”, “Il Vangelo secondo Matteo”, “Uccellacci e uccellini” con Totò, “Salò e le 20 giornate di Sodoma”; è una continua ricerca in cui si riflette l’evoluzione intellettuale ed etica dell’autore.

Negli ultimi anni intensifica saggi e interventi polemici, raccolti in “Empirismo eretico” e “Scritti corsari”. Questi sono destinati ad aumentarne la fama ma anche le reazioni critiche e violente della casta al potere che sfociano in numerose denunce.

Ciò che dava fastidio, infatti, era quella ricerca di una moralità assoluta che cercava di difendere con la veemenza del mite di fronte alla violenza dell’ipocrisia e della falsa tolleranza.

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Violenza che trovò epilogo nella barbara uccisione dello scrittore nei pressi di Fiumicino ad opera di assassini e mandanti mai ben identificati.

Ma la sua memoria rimane e viene oggi celebrata attraverso numerosi eventi organizzati in tutta l’Italia. Da Casarsa delle Delizia, luogo di nascita della madre e dove lui stesso visse ​a lungo, fino a Bologna e a Roma. Viene ricordato anche nel libro “Caro Pier Paolo” firmato da Dacia Maraini che ne fu a lungo amica.​

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