di Maddalena Menza
Non c’è niente da ridere, Peppe Barra e Lamberto Lambertini, insieme hanno omaggiato il ricordo di mamma Concetta.
Non c’è niente da ridere, è lo spettacolo andato in scena al Teatro Sala Umberto di Roma. Un pezzo di storia del teatro e della canzone napoletana, della antica tradizione della Commedia dell’Arte fusa con l’Avanspettacolo. La pièce teatrale è stata ideata da una pietra miliare del teatro ovvero Peppe Barra insieme a Lamberto Lambertini, che ne ha curato anche la regia.
Lalla Esposito, è la strepitosa protagonista femminile al fianco di Beppe Barra. L’attrice – cantante “tutto-fare” recitando accanto al Grande Maestro, ha realizzato un sogno coltivato negli anni. La Esposito ricorda anche nella fisicità Concetta Barra. Uno scricciolo che s’ingigantisce sulla scena e la riempie con la sua forte presenza. Questo spettacolo rende implicitamente omaggio alla mamma di Peppe Barra, la straordinaria Donna Concetta Barra, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Un’artista che riuscì a coniugare l’apprezzamento di critica e pubblico, regalando emozione, commozione e una risata.
La parabola artistica di Peppe Barra è sempre stata all’altezza di ogni più rosea aspettativa raggiungendo alte vette artistiche. Anche in questo lavoro si ritrova lo spirito di una raffinata cultura teatrale comica e malinconica e mai volgare. Ha cominciato con il gruppo di ricerca folcloristica della Nuova Compagnia di Canto Popolare, proseguendo il suo memorabile percorso artistico con il grande Maestro Roberto De Simone.
Quest’ultimo protagonista anche de La Gatta Cenerentola, tratta da Lo cunto de li cunti di Giovan Battista Basile, fiaba magica che fa parte integrante del grande repertorio orale della tradizione napoletana. Un tributo è stato fatto anche al cantautore De Andrè che, una nota di colore, chiese di tradurre Bocca di rosa in napoletano.
Lo spettacolo racchiude molti pezzi di bravura dell’attore che ha la sua rivincita in questa opera. Molto accattivante la scenografia, curata da Carlo De Marino, i cui fondali scelti sono dei dipinti. Una sorta di contrariè, un teatro visto dall’altra parte, dal punto di vista degli attori, ci si rivolge infatti ad un pubblico immaginario, dove si svolgono tutti i cavalli di battaglia della tradizione partenopea.
Con Lalla Esposito, soubrette e sciantosa, regina del “dispetto”, i battibecchi, il teatro di Ionesco in versione napoletana, con un tono di sfottò anche nei confronti del “marchio di fabbrica” della vera napoletanità, dei napoletani veraci.
Due ore di allegria che con un curioso ossimoro, sembrano quasi paradossali rispetto al titolo dello spettacolo: Non c’è niente da ridere. Lo spettacolo prosegue anche in tournee in diverse piazze italiane.