LISA: LIBRI PER UN’ISTRUZIONE SOLIDALE E ACCOGLIENTE
di Maddalena Menza
Lisa è una bambina dai capelli rossi, con le lentiggini, l’aria sbarazzina e un grande zaino sulle spalle, che ricorda la mitica Pippi Calze lunghe o Anna dai capelli rossi, ideata da Denise Sarrecchia, è la testimonial ideale di un progetto di solidarietà veramente speciale, oserei dire più unico che raro.
Il progetto, ideato da due giovani amiche Denise e Daniela (esperte di libri, di grafica e di traduzioni), non a caso durante un viaggio in Scozia, si chiama Lisa sia il nome della bambina temeraria che farà un diario di viaggio di ogni paese del sud del mondo che visiterà, sia l’acronimo del progetto che recita: “Lisa uguale Libri per un’istruzione solidale e accogliente”.
Partendo dal presupposto che l’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo ,come diceva il grande Nelson Mandela e dall’idea espressa da Daniela che si possa fare anche solidarietà in modo diverso, “ un ponte tra le persone di varie culture”, le due amiche fondatrici dello studio editoriale Selkink, hanno deciso di mettere a frutto le loro competenze per aiutare i bambini delle parti più povere del mondo ad avere un’istruzione che possa permettergli di avere una vita diversa.
Quindi il progetto consiste nella collaborazione con associazioni solidali presenti nei Paesi in via di sviluppo che s’impegnano a raccogliere materiale narrativo, artistico e documentale (testi, disegni, foto) realizzato dai bambini e ragazzi del luogo che poi viene tradotto, impaginato e curato da denise e daniela, che ne producono un libro pubblicato su Amazon a prezzo popolare sia in versione cartacea che in e-book. Parte dei proventi andrà all’associazione che li investirà nell’istruzione di questi bambini.
La prima destinazione per Lisa è stata il Ghana dove si è recata lasciando la sua amata Edimburgo e dove ha scritto un interessante diario di viaggio.
Una bellissima iniziativa per accrescere la conoscenza e fare solidarietà in un modo più autentico, cui auguro il più roseo successo, la più grande “Bona Ventura”.
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