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di Maurizio Moretti

Sopravviviamo su questo pianeta in virtù del respiro e dell’alimentazione. L’uomo ha voluto asservire la Natura per sue necessità tracciando una strada che ad oggi appare un vicolo cieco. Ripercorrere tutta la storia del cibo aiuta a vivere consapevolmente il presente guardando con più fiducia il domani.

Premettiamo che…..

Da qualche anno si parla dell’avvio, per il nostro Pianeta, di un nuovo ciclo : L’Antropocene. Dopo l’Olocene, che ci ha accompagnato per più di 11.000 anni, l’attuale Era della Terra si sta distinguendo dalla precedente per una peculiarità significativa. Le attività umane stanno incidendo, più della Natura stessa, sui cambiamenti della Biosfera.

Dopo la metà del XVIII° secolo, con lo spegnimento delle lampade a petrolio, inizia l’uso dell’energia elettrica. Sarà un’asse portante della Rivoluzione Industriale. Ad oggi, dopo circa un secolo e mezzo, ci ritroviamo con la popolazione mondiale cresciuta di sette volte. Il suo progressivo sviluppo è previsto sino a nove volte, fra circa trent’anni. Nel frattempo, nell’aria che respiriamo, sono aumentate le emissioni di carbonio di circa il 50% e, il consumo di suolo coltivabile, è aumentato per fare spazio agli inurbamenti ed alle infrastrutture.

Parte delle terre, idonee alle colture, si sono recuperate con le deforestazioni, riducendo così la pulizia naturale dell’aria. Un’altra parte, con l’aumento della fertilizzazione chimica dei suoli. Quest’ultima, ha alterato l’humus (lo strato superficiale dove vivono gran parte dei microrganismi) ed i residui chimici hanno permeato lo stesso humus, sino a raggiungere le falde acquifere. A questo aggiungiamo che il consumo di acqua è aumentato fortemente per le irrigazioni ma, soprattutto, per gli allevamenti, a cui è riservata anche una parte delle colture.

Come se tutto questo non bastasse, Jaques Attali in questo suo saggio “Cibo”, dopo aver ripercorso la storia dell’alimentazione umana, dai Sapiens in poi, punta il dito verso l’Industria Agroalimentare di oggi. Responsabile, questa, di aver prodotto cibo di scarsa qualità ed a basso prezzo per favorire, oltre i propri interessi, anche la scelta del Sistema Industriale, sostenuto dalla politica, di far diminuire il costo della spesa alimentare alle masse. Questo al solo fine di lasciare risorse economiche disponibili ad altri consumi.

Da tutto questo si legge chiaramente una crisi del modello di crescita, il quale vede la sua trasformazione di oggi legata al concetto chiave di Sostenibilità. Necessario sarà pensare ad un riequilibrio del rapporto Uomo-Natura. Tutto deve portare la competizione globale, che è sempre alla costante ricerca di poli attrattivi per gli investimenti, ad alzare lo sguardo su di un modello di sviluppo più Etico ed Inclusivo. Questo al fine di non far collassare, in modo irreversibile, parti fondamentali della Biosfera dove, Cibo, Ambiente ed Energia sono, già in data odierna, i fari che indicheranno il cammino dello Sviluppo Globale nel XXI° secolo.Immagine

Il libro inizia da lontano….

Quando da cacciatori e raccoglitori, i primi Sapiens scoprirono come controllare il fuoco, divennero poi prevalentemente allevatori e coltivatori. Iniziando così a mangiare cibi cotti, si riuniscono, intorno al focolare, per decidere insieme il vivere comune. Jaques Attali ci accompagna, all’inizio di questo libro, attraverso le varie epoche storiche. Racconta da quando i Sapiens, diventati anche esploratori e viaggiatori, sviluppano il linguaggio e, crescendo di numero, hanno bisogno di stabilizzarsi maggiormente, nel loro nomadismo, per produrre il cibo necessario. Da quì iniziano le pratiche per adattare la Natura alle proprie esigenze.

Scelgono aree fertili in Egitto, Mesopotamia, Cina. Si formano i primi villaggi. Si fanno opere irrigue per far crescere i primi semi di cereali, si addomesticano animali e, circa 7.500 anni fa, dalle botti sgorga il primo vino. Gli strumenti agricoli diventano anche armi per difendersi ma, la ruota, la terracotta e la scrittura favoriscono maggiormente l’Evoluzione. Le prime barche aumentano il raggio d’azione e l’espansione.

La stabilizzazione nei luoghi, inevitabilmente, favorisce l’accumulo delle risorse e la proprietà dei beni, a partire dai terreni e dalle conoscenze. La formazione in caste sociali arriva con le prime Città-Stato. L’agglomerarsi, per difesa prima e per conquista poi, determina i primi Imperi. Chi amministrava gestiva le risorse, proteggeva il suo popolo ed, in più, si poneva come “interfaccia” delle entità mitologiche o spirituali. A queste ci si raccomandava per tutto quello che non si riusciva a capire o controllare. Si esercitava così il potere sulle masse che stavano buone, finché gli erano garantite alimentazione e difesa.

« La Tavola come le Arti che celebrano la Vita e come luogo di Relazione e Cura di Sé ha un grande Valore sia esperenziale che di crescita »

La cultura del cibo, dopo aver sostato a lungo sugli altari, per i vari riti celebrativi, la vediamo arrivare sui banchetti. Nel saggio, Jaques Attali, ci descrive come mangiavano i Greci, gli Etruschi e poi i Romani. A seguire, nel libro, è descritto il criterio di scelta degli ospiti e come, questi ultimi, contribuivano ai banchetti ai quali partecipavano. Viene curata la descrizione dei singoli alimenti e dei piccoli rituali. Se, con i Greci, i loro banchetti e la nascita delle prime locande, il cibo si è legato alla conversazione e all’eros, con i Romani è stato usato come moneta, come nel caso del pepe. I Giapponesi lo hanno fatto con il riso.

Dopo le abitudini alimentari dei Barbari, ed una carrellata sulle tavole degli Arabi e dei Giapponesi, vediamo come l’autore ci porta nel medioevo Va a descrivere l’avvento delle spezie, attraverso la Via della Seta e di come si è arrivati ad elaborare, nel 1.300 circa, i primi ricettari. Con la suddivisione del Potere tra Nobili, Militari e Religiosi, Jaques Attali, ci narra poi come sono ripresi i banchetti. Come si sono raffinati, ed hanno gettato le basi affinché il pasto europeo diventasse un ideale modello di alimentazione.

siamo nell’era moderna…

Proprio da quando Cristoforo Colombo attracca, i carichi di cibi dal nuovo mondo invadono le tavole. Tra i molti, le patate, i pomodori e i fagioli, con una nuova spezia, il peperoncino. Da pochi decenni era stata inventata la stampa a caratteri mobili. Un contribuito significativo alla diffusione della Conoscenza. Con l’apertura delle menti segue il trionfo dei banchetti, sino al loro apice settecentesco.

L’autore ci porta alla corte francese del Re Sole, descrivendoci come il cibo diventa spettacolo, sia di quantità che di varietà. Nasce la sala da pranzo, ma riservata all’aristocrazia. Nel mentre, la borghesia comincia a caratterizzarsi, affrancandosi dai fasti di corte. I nuovi borghesi frequentano le locande che, nel frattempo, si sono trasformate in ristoranti. La descrizione dei tipi di servizi e l’affascinante “dietro le quinte” che Jaques Attali ci fa vivere di ogni epoca, ci porta all’altra grande rivoluzione per l’alimentazione umana. Quella industriale.

 Il potere che era sempre stato in mano ai proprietari terrieri, passa in mano agli industriali e, le masse dei lavoratori, si trasformano in gran parte da contadini in operai. L’allontanamento dalla tavola è ben descritto dall’autore. L’industria Agroalimentare e le innovazioni tecniche dell’800 e della prima parte del 900, saranno determinanti per l’alimentazione umana e, soprattutto, nei comportamenti sociali ad essa legati.

 « Ciò che l’Uomo fa per il bene della Biosfera non fa altro che farlo per il suo stesso bene »

Tutto è legato ad una maggiore produzione di cibo per una popolazione del pianeta che aumenta, con un’accelerazione mai vista prima. In più, la vita media si allunga, grazie alla scienza. Il lavoro, con le nuove tecniche, si fa un po’ meno duro. La crescita dei trasporti, l’uso dei fertilizzanti, la modifica delle abitazioni, del vivere comune, del modo di fare la spesa, creano nuovi luoghi di riferimento per gli alimenti, ad esempio i supermercati. Tutto contribuisce a relegare l’alimentazione ad un aspetto, pur necessario, ma risolvibile in minore tempo, sia per la preparazione e sia per il consumo. Il tutto al minor costo possibile. Per la massa, spinta dal grande persuasore della pubblicità, diventa abituale iniziare a consumare i pasti lontani dalla famiglia, rinunciando così alla tavola domestica, ed a ciò che questo rappresenta.

oggi stiamo messi…

Male. Oggi siamo messi molto male. L’analisi dell’attuale che fa, nel suo saggio “Cibo” Jaques Attali, è quelle da far venire i brividi. L’autore porta in evidenza tutti gli elementi che hanno compromesso il rapporto tra l’Uomo e la sua alimentazione. Con una perdita in più, quell’aspetto relazionale che la tavola ha sempre creato, storicamente, intorno a se.

L’autore articola le varie cucine che si sono recentemente succedute. Dalla Novelle Cousine a quella Molecolare, dai Fast Food al Social Eating. Ultima tendenza questa che fa consumare i pasti all’Influencer o al Vip di turno, in diretta video con i suoi fans. Pone l’autore un accento su come, le operazioni di sfruttamento dei suoli, abbiano creato danni ed inquinato la Biosfera e, di come, le filiere di allevamento e le manipolazioni dell’industria alimentare, stiano perseguendo fini lucrativi a danno delle Persone e dell’Ambiente.

Gli scarti alimentari. Il consumo di acqua per la produzione di alimenti. Le colture destinate ad alimentazione non umana. Le microplastiche che si inseriscono nella catena alimentare. L’uso di fertilizzanti non naturali. I correttori chimici di colore e sapore. I brevetti sulle sementi. Tutto questo e una serie di altri aspetti, trattati nel libro, non possono non intrecciarsi con l’aspetto della Salute. Già l’Onu da anni ha richiamato l’attenzione del mondo sulla perdita delle Biodiversità, sulla Desertificazione dei territori e sui Cambiamenti Climatici.

Ora che abbiamo perso circa il 30% di foreste per far spazio alle colture, ci apprestiamo a vedere la popolazione mondiale crescere di un altro 20% per il 2050. Con la volontà di vivere sempre di più nelle città, viste con maggiori opportunità, si abbandonano le campagne. Ora che le acque e l’aria sono in forte affaticamento per l’alto tasso di inquinamento, ora è il caso di modificare il nostro modo di produrre il cibo e di alimentarci. Proteggere gli ecosistemi naturali, che sono serbatoi vitali di acqua ed aria pulite e produrre Energia, in modi diversificati e compatibili con l’Ambiente, sono due passi importanti ma non sufficienti. 

domani chissà, ma…

Spuntini docet ? Consumati ovunque, a qualsiasi ora, con cibo pre-lavorato e, spesso, da soli davanti ad uno schermo. Così il cibo sarà disconnesso sia dal piacere che dalla relazione. Se poi l’Intelligenza Artificiale connetterà la Salute con l’Alimentazione, saremo in balia dei dati che misureranno anche la nostra genetica.

« L’Uomo si alimenterà in futuro con degli elementi sintetizzati da cellule biocompatibili in una Natura trasformata in laboratorio ? »

Il “che fare?”, secondo Jaques Attali, è presto detto e ben sintetizzato al termine di questo saggio “Cibo”. Le politiche collettive possono, tra molto altro, obbligare l’industria agroalimentare a regole precise, da controllare periodicamente. Ma ci sono i comportamenti individuali che faranno la grande differenza. Per prima va pensata una seria Educazione Alimentare e, secondo l’autore, poi va recuperata la conversazione a tavola con il piacere di preparare una pasto, magari in forma semplice e frugale. Ma realizzato insieme e con prodotti di qualità.

Un’appendice con schede informative aiuta, al termine del saggio, a conoscere l’influenza del cibo sul nostro organismo. Unitamente a quest’ultime, ci sono una serie di buoni consigli su come approcciare un buon regime alimentare. Tenendo conto di quelli che si avvicendati nel passato, troviamo evidenziati i vari punti in comune che, le varie culture, hanno come indicazioni alimentari.

In effetti lo Smart Food che, liquido od in polvere, ci crea più problemi di quanti ne risolve. O il Food Design, che cerca di accattivarci simpatie per cibi in cui, l’attenzione, è spostata più sulla forma che sulla sostanza. Sono due esempi evidenti di quanto la naturalità degli alimenti eImmagine gli aspetti di socialità che crea la tavola sono, per la Persona, due aspetti essenziali della vita. Il Mediterraneo con le sue tradizioni socio-alimentari ha tanto da insegnare.

Un saggio, questo “Cibo” interessante e ricco di informazioni, curiosità e consigli. Scritto da un economista consigliere di alcuni presidenti della Repubblica Francese. Lui, Jaques Attali, scrittore e musicista per passione, ha saputo addensare, come una maionese ben riuscita, gli ingredienti base di questo libro. Storia, Cultura dell’Alimentazione e sensibilità Ambientale. Ne traiamo spunti, dopo aver ripercorso la storia, per cercare di governare al meglio il nostro futuro. Dopo aver chiaro che alimentarsi è necessità, ma anche un rapporto culturale, fatto di Conoscenza, Tradizioni, Piaceri è certo che, le scelteImmagine quotidiane, possono influire sulla nostra Salute, del corpo e della mente. Su quanto la strada per la felicità che tutti cerchiamo, passa anche da una buona tavola e da una buona compagnia, è un modello che ancora non è svanito. In breve sintesi è un libro da “gustare” e da riflettere…proprio come si fa a tavola.