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Sono stati i giorni della consacrazione di Rafa Nadal, oppure dell’addio alla Nazionale di basket di Meo Sacchetti, sostituito da Gianmarco Pozzecco. Ok, ma questa settimana abbiamo un ospite. Non volevo tenerlo per un’altra volta, ha fatto una grandissima impresa con la sua squadra. Merita onori e complimenti. Stiamo parlando di pallanuoto e di quello che possiamo considerare il team più forte del mondo, o, se non la pensate così, sicuramente di quello più conosciuto da tutti, ovvero la Pro Recco.

Quello di quest’anno è il quinto triplete della storia della Pro Recco, che nella sua squadra ha avuto la presenza di 16 medaglie d’oro olimpiche.

I liguri, dopo aver vinto Scudetto, Champions League e Coppa Italia, hanno completato tutte le loro tappe portando a casa la Champions League. La finale è stata per cuori palpitanti, a Belgrado contro i padroni di casa del Novi, una nuova realtà nel panorama internazionale. Le immagini di questi giorni della finale Scudetto serba di basket tra Partizan e Stella Rossa fanno facilmente capire che vicinanza e che appartenenza c’è al mondo dello sport. Nella pallanuoto, per fortuna, non si sono viste le scene censurabili del derby, ma l’atmosfera era ribollente. L’ospite sta aspettando in un angolo di intervenire, non è educato farlo aspettare.

Marco Del Lungo ha vinto per la seconda volta consecutiva lo Scudetto, dopo quello col Brescia. Ha vinto anche il Mondiale con il 7bello nel 2019 e il bronzo a Rio 2016.

Stiamo parlando del portierone Marco Del Lungo, tra i protagonisti del successo della Pro Recco. Nato a Tarquinia nel 1990, ma di Civitavecchia, Del Lungo viene chiamato dalla mamma Carla con il nome di Marco in onore di Van Basten, all’epoca come Messi o Cristiano Ronaldo oggi, superando le comprensibili resistenze di papà Diego, grande tifoso del Genoa. Nel 2008 da 18enne dà una bella mano alla promozione del Civitavecchia in serie A1. Quattro anni dopo, nel 2012, dopo aver segnato un gol da porta a porta, decide di trasferirsi a Brescia. Nove anni di grande pallanuoto per lui, ma con poche vittorie, a causa dello strapotere del Recco, vincitrice di 14 scudetti consecutivi. Così Marco, assieme alla moglie Alessandra e alla figlia, appena nata, Vittoria, decide di passare ai rivali liguri.

“E’ stata un’emozione grandissima – commenta Del Lungo – dopo una partita veramente dura. Ce l’abbiamo fatta perché non ci siamo mai disuniti e abbiamo lottato fino alla fine”. E la calottina rossa si è presa la scena durante la serie di rigori che ha incoronato il Recco sul tetto d’Europa. Si presenta dalla linea immaginaria del rigore Dusan Mandic, uno dei mancini e dei tiratori più forti del mondo.

Del Lungo, come il conte Tacchia al tavolo del casinò, getta via tutte le insicurezze e decide di sistemarsi apposta sul palo alla sinistra di Mandic. Del Lungo tifa Lazio, ma qui viene facile da citare il famoso rigore di Francesco Totti contro Van der Sar agli Europei del 2000 ed il celebre “mo je faccio er cucchiaio”. Mandic cade nella trappola e lancia un fendente sulla figura del portiere, che para a due mani, una soddisfazione che potremmo paragonare ad una stoppata su Lebron James o Giannis sul tiro che decide la partita.

“L’ho aspettato fino alla fine – racconta Del Lungo – e sono riuscito a parare, dopo aver visto che avrebbe tirato lì, mi sono lanciato più che potevo. Sappiamo che un rigore è come il lancio di una monetina, si gioca sul 50 a 50”. La Pro Recco vuol dire tantissime cose. Come detto, ha vinto 14 Scudetti consecutivi, con la striscia fermata solo l’anno scorso proprio dal Brescia, che aveva ancora Del Lungo, e poi ripresa quest’anno. La società del presidente Maurizio Felugo, che ci ha fatto vincere un Mondiale con il suo gol decisivo nel 2011 contro la Serbia, e del patron Gabriele Volpi, conosciuto per aver condotto in serie A lo Spezia Calcio, fa molto discutere gli appassionati.

Nella sua storia la Pro Recco ha vinto 34 scudetti, 16 coppe Italia e 7 Supercoppe europee. I biancocelesti hanno anche vinto una Lega Adriatica, il campionato delle migliori squadre dell’ex Jugoslavia.

Il modus operandi del club è quello di investire tantissimo, acquistando i giocatori più forti sul panorama italiano e internazionale, allestendo un vero e proprio dream team. Sicuramente non la cosa migliore per la competizione, soprattutto in Italia. Ma sono molto combattuto su questo argomento, visto che ci sono anche dei fattori positivi. Come quello di avvicinare nuove persone alla pallanuoto. Soprattutto i giovanissimi ragazzi, abituati a costruire la loro supersquadra su Fifa o ad avere le migliori armi su Fortnite. E poi l’interesse dei media, spesso molto scarso.

Sky ha acquistato i diritti della Champions League per il rapporto speciale con la Pro Recco. Molti servizi di RaiSport riguardano il titolatissimo club allenato da Sandro Sukno, solo 7bello e 7rosa, per ovvi motivi, lo superano.

“E’ stato un anno d’oro – conclude Del Lungo – in tutto e per tutto. Ho fatto una scelta importante la scorsa estate e si è rivelata corretta. Adesso tutta la concentrazione va sulla Nazionale, saremo impegnati a breve ai Mondiali ed a settembre agli Europei. Ci presenteremo con una squadra molto diversa rispetto alle scorse Olimpiadi. C’è da lavorare, anche per quanto riguarda il gioco, visto che c’è poco tempo per prepararsi”.