“La Mer” di dr.gam è un brano unico e suggestivo che ha preso vita in un sogno, una dimensione onirica dove il deserto e il mare si fondono in un’esperienza straordinaria. La canzone racconta di una madre e del suo bambino, intraprendendo un viaggio attraverso un deserto arido alla ricerca del mare. Il testo, ispirato a un sogno, cattura la bellezza e la maestosità del mare attraverso gli occhi di un bambino spaventato ma affascinato.

Com’è nata la tua passione per la musica e quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?

Avevo 10 anni e suonavo già il piano da 5 anni. Ero in aula aspettando il mio primo insegnante di chitarra classica. Dalla finestra vedo un ragazzo con capelli lunghi biondi e chitarra in spalla che scende dalla moto…era lui. Entra e mi chiede quale fosse il brano più bello che abbia mai ascoltato…ed io gli dissi “On my own”, un vecchio brano di Don Costa cantato da sua figlia Nikka. La lezione successiva arrivò e mi suonò “On my own” riarrangiata per chitarra classica. In quel momento la chitarra classica diventò lo strumento più bello di sempre.

Come detto, parto con la classica ma poi sono stato rapito fin da subito dal rock per poi innamorarmi man mano di svariati generi e capire che esiste solo la buona e la cattiva musica. Comunque tra gli artisti di cui mi sono innamorato potrei nominare: Franco Battiato, U2, Led Zeppelin, Black Sabbath, Metallica, Faith no More, Pat Metheny, John Mayer, Sting, Stevie Wonder, James Brown, Bob Marley, Coldplay, Nirvana, Beatles, Rolling Stones, Lenny Kravitz, Stromae, Manu Chao, Bob Dylan…e molti altri.

Quando hai iniziato a sentire la necessità di raccontare la tua vita in musica?

A 10 anni durante il mio primo anno di chitarra classica iniziai a scrivere piccoli preludi e subito dopo ho iniziato a scrivere canzoni…credo che la prima canzone la composi intorno ai 14 anni.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?

A 5 anni mia mamma mi fece cantare durante la festa di carnevale sul palco dell’oratorio del paese…cantai un vecchio brano di Afric Simone. Ancora me lo ricordo 🙂

Parliamo del tuo nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo?

La Mer parla della fuga dalla guerra di una madre con suo figlio attraverso il deserto. Sull’ultima duna, lui si impaurisce davanti ad una distesa d’acqua così grande mai vista fino ad allora….lei cerca di tranquillizzarlo dicendogli: “N’ayez pas peur de la mer” (Non aver paura del mare).

Come artista, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?

È molto importante ma bisogna prima immergersi a pieno nel più gran numero di stili musicali già esistenti, approfondirne i linguaggi e metabolizzarli. A quel punto puoi iniziare a sperimentare.

Qual è l’insegnamento più importante che hai appreso fino adesso dalla musica?

Che esiste solo la buona e la cattiva musica e solo la buona musica ci rende migliori e fa diventare il mondo un posto migliore.

Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?

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Di seneci