Mois G, all’anagrafe Sensi Simone è un artista Toscano classe 2007. Si appassiona alla musica fin da piccolo esattamente un giorno nel quale suo padre lo portò a vedere uno spettacolo musicale e da lì Mois G disse “voglio fare il cantante”. Ha sempre sentito vari generi di musica in famiglia a partire dal Rap dalla madre al Rock dal padre. Fin da piccolissimo si sentiva escluso dalla società attuale e diverso, volendo sempre andare fuori dagli schemi. A scuola fin dalle medie non è mai stato capito nonché sempre criticato dai suoi professori, proprio nel posto dove non si sentiva capito, in seconda media scrisse il suo primo freestyle nel quaderno di matematica. Così iniziò il suo percorso nel 2019 a soli 12 anni.
Nel 2020 pubblica il suo primo videoclip ufficiale su YouTube e riceve un post in merito di esso da una nota pagina Instagram, nel quale riceve molti insulti nei commenti e scoraggiamenti continui, nonostante questo continua il suo percorso a lungo con vari video su YouTube, vista la sua determinazione nel raggiungere i propri obbiettivi, fino a che non prese la decisione di pubblicare le proprie release su tutti i digital stores.
Il 25 aprile fa il suo primo live a soli 15 anni, e il 24 giugno dopo diverse esibizioni dal vivo suona davanti a 5000 persone in una festa nella sua città. Nonostante la giovinezza Mois G cerca di distribuire la sua impronta nella scena e raggiungere tutte le sue ambizioni.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Mois G in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Eh già”.
Com’è nata la tua passione per la musica e quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?
La passione per la musica è nata da quando mio padre mi accompagnò ad una serata musicale nella mia città, da lì in poi dissi che avrei voluto diventare un cantante .
I meriti non vanno solo a mio padre poiché mia madre mi ha avvicinato al rap facendomi ascoltare artisti come 2Pac e Eminem, credo che abbiano influenzato molto nel mio percorso musicale, degli artisti attuali continuo a ribadire che in questo genere in italia Sfera Ebbasta e Lazza per me sono i due capi assoluti.
Quando hai iniziato a sentire la necessità di raccontare la tua vita in musica?
In realtà è nato tutto per gioco perché all’inizio non raccontavo avvenimenti per sfogo nei miei testi, bensì ero semplicemente un ragazzino con un sogno, è nato tutto da un parco dove spesso facevo gare di freestyle da bambino con i miei amici e da lì ho iniziato a scrivere i miei testi.
Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
Il mio primo testo scritto sul quaderno di matematica in seconda media durante una lezione credo sia assolutamente da citare.
Parliamo del tuo nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo?
È nato da un periodo di insicurezze in cui non avevo certezze su ciò che stavo facendo e di conseguenza stavo molto male, è un testo autobiografico che mette a nudo tutti i pensieri e i problemi che un qualsiasi artista può avere, per quanto riguarda il titolo in realtà quando scrivo i brani non mi piace riassumerli in un titolo ma quando abbiamo la registrazione completa siamo costretti a nominare il file e il primo titolo che ci è venuto sentendo il testo è stato questo , non ho voluto cambiarlo perché tra le mie conoscenze era diventato iconico.
Come artista, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?
Credo che sia la base per essere definito un artista , rimanere nella comfort zone vuol dire essere al massimo cantanti non artisti .
Qual è l’insegnamento più importante che hai appreso fino adesso dalla musica?
Sicuramente un insegnamento importante che ho avuto è quello di credere in me stesso , perché gli altri ti vedranno sempre come te vedi te stesso.
Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
Io e i miei collaboratori è da diverso tempo che stiamo lavorando a un progetto molto grande, contenente vari singoli e molte sorprese.