Sulle prime potremmo archiviarlo come un giocattolo, come una prova di banale ironia a buon mercato. Ma il pop tinto di Rock della band milanese degli Zio Fella va oltre… sta a noi la capacità e la voglia di farci portare oltre la semplice battuta rigorosamente in rima. Si intitola “StraZio” questo disco fresco di pubblicazione. Armatevi di intelligenza per ascoltare le semplici melodie pop e le rime anche provocatorie. Il segreto è tutto qui…
Un titolo da cui partire e su cui restare. Un elogio agli ZIO Fella… una minaccia di noia infinita. Lasciate l’arduo giudizio al pubblico?
La libertà prima di tutto e gli accenti al posto giusto: dopo l’ascolto sarà il pubblico a chiamare l’album “StraZìo” o “Stràzio”. Indifferenti ce ne saranno pochi.
Che poi la grafica traduce l’eros di due labbra… un elemento che però non sembra troppo presente nel disco… l’eros intendo. O sbaglio?
Anche se qualcuno leggermente più famoso di noi ci ha preceduto di qualche annetto, le due labbra sono il nostro simbolo perché, sempre per giocare con le parole, il nostro nome è fortemente legato all’eros, fonte inesauribile di spunti per i nostri pezzi.
In questo disco l’eros, declinato in modi assai diversi, è protagonista di Dracula, Gionuein e Galli e galline, ma in altri nostri brani è spesso presente.
Il rock allegorico ed ironico: ci si chiede sempre che tempo sia questo per le mode musicali. Secondo voi sta tornando la comicità nella canzone italiana? Oppure è qualcosa che non passerà mai di moda?
La comicità (o forse meglio l’ironia o il “non corretto”) nella canzone italiana vi è sempre stata, fa sempre un po’ paura, è comunque gradita e spesso sfiora l’arte.
Basti pensare a quanto avanti siano stati, tanto per citare qualcuno, Buscaglione, Carosone, Fo, Gaber, Jannacci, Skiantos, Arbore ed Elio e le storie tese, questi ultimi due secondi a Sanremo, ma vincitori morali. Se tanto ci dà tanto…
Che poi allegoria facendo: secondo voi si finisce per ridere e si perde il filo del messaggio reale di una canzone?
La risata al primo ascolto, se viene, è soddisfazione per noi, ma i nostri pezzi sono da risentire per poter cogliere con compiutezza tutto il lavoro musicale e testuale complessivo.
Il rock fa da contorno: posso dirlo che questo disco sembra molto figlio degli anni ’90?
Dal punto di vista musicale ci piace variare generi e sonorità. Il fatto che siamo in tanti e che ognuno proponga il suo passato e le sue passioni crea un cocktail, a nostro parere, non esattamente ingabbiabile in un periodo specifico, ma certamente qualcosa anche degli anni ’90 ci sarà.