Quarto lavoro in studio per il trio de Il Silenzio delle Vergini, progetto fondato nel 2016 da Armando Greco (già al lavoro con Tic Tac bianconiglio, Lexus). Il suono diviene momento di condivisione e di esperienza, si fa libero di divenire seguendo derive che sono alla base dell’ispirazione e della contaminazione. Su questi tessuti assai scuri e distopici si adagia uno spoken words quasi cantilenante, quasi privo di emozioni… “La chiave di Berenice” è custode di visioni ma allo stesso tempo vuole regalarci spunti di riflessione che siano propri della vita di ognuno di noi. Dunque un disco immersivo, sicuramente intimo e distante dalle abitudini della grande distribuzione.

“La chiave di Berenice”…per voi chi cosa rappresenta nella vita di oggi Berenice?
Berenice narra le vicende di una ragazza fragile che alla fine trova il coraggio di ribellarsi alla sua condizione. Il bullismo e il cyberbullismo sono presenti nelle nostre società e molte ragazze, come molti ragazzi soffrono di questa realtà. La canzone è un’espressione simbolica di questa condizione.

E questa chiave viene in qualche modo trovata? Ho come la sensazione che il disco resti irrisolto… che ognuno codifichi e trovi la sua…
Non esiste la chiave, e non esiste nemmeno una soluzione logica alle esperienze che viviamo.
Perché viviamo? Perché moriamo? Voi lo sapete? Ecco perché non esiste una chiave, o forse esiste ma non è dato conoscerla fino in fondo.

I toni scuri e distopici sono segni del tempo dentro cui oggi avviene questa ricerca?
Nessun tono, siamo abituati a dire troppo facilmente che esiste un bianco e un nero. Esistono molte sfumature e molti colori che si evolvono attraverso il passare del tempo.

E se nulla è lasciato al caso allora mi viene da chiedere: nel video la protagonista è bendata perché tanto è inutile guardare?
La benda rappresenta una prigione, una prigione di cui liberarsi.
Si chiama indifferenza, solitudine e odio. Per emanciparsi bisogna lottare contro queste realtà, dure da cancellare.

E se potesse guardare… cosa avrebbe davanti a se? La stessa sensazione di smarrimento che in fondo mi comunica tutto il disco?
Il disco ha alla fine un raggio di speranza, ci si può emancipare, ma bisogna lottare. La benda può essere tolta, ma ci vuole molto impegno, e ognuno di noi deve lottare realmente per toglierla.