di Riccardo Bramante.
Nonostante la pandemia ancora in atto si terrà comunque a fine giugno (la data non è stata ancora precisata) la premiazione dei “Nastri d’Argento” che andranno alle migliori produzioni cinematografiche italiane recentemente realizzate nonché agli staff di tecnici che alle stesse hanno collaborato. Questo è quanto ha voluto già precisare Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici che organizza la manifestazione giunta ormai alla sua settantaquattresima edizione.
Sarà una edizione presentata in diretta streaming dal Maxxi di Roma, ma senza l’abituale appuntamento anche al Teatro Antico di Taormina, rivolta soprattutto a manifestare solidarietà nei confronti di quel cinema più “invisibile” costituito da sceneggiatori, doppiatori e tecnici che attraversano un periodo non certamente positivo dal punto di vista del lavoro.
Si contenderanno il “Nastro d’Argento” per il miglior film una cinquina composta da “Gli anni più belli” di Gabriele Muccino, ”Hammamet” di Gianni Amelio, “La Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek, “Favolacce” di Fabio D’Innocenzo e “Pinocchio” di Matteo Garrone.
Ma in attesa di conoscere il responso della giuria sui film sopra ricordati, sappiamo già che il “Nastro d’Argento” per il miglior film dell’anno andrà a “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, uscito nel 2019, che descrive la vita tormentata del pittore naif Antonio Ligabue interpretato da un superlativo Elio Germano già vincitore dell’”Orso d’ Argento” al Festival di Berlino 2020 per il miglior attore protagonista.
In pochi sono riusciti a vedere in Italia questo film perché uscito nelle sale soltanto alcuni giorni prima del lockdown e della chiusura dei cinema ma, oltre ad esserne una valida promozione, si è voluto premiare il film e tutto lo staff che ha partecipato allo stesso perché, soprattutto in questo momento, “si è voluto esaltare le sofferenze e il talento personalissimo di un uomo che riesce a riempire il vuoto della solitudine e superare il disagio dell’emarginazione e della malattia mentale” come ha sottolineato la Presidente Delli Colli.
Altro “Nastro d’Argento” alla carriera sarà inoltre assegnato a Toni Servillo per le straordinarie interpretazioni che per oltre quaranta anni lo hanno portato a ricoprire i ruoli più disparati, dal Jep Gambardella de “La grande bellezza” all’Andreotti de “Il Divo”, al Berlusconi di “Loro” per ricordare quelli di maggior successo, ma con un occhio fortemente interessato anche alle sue ultimissime performances con “L’uomo del labirinto” di Donato Carrisi e “5 il numero perfetto” film d’esordio di Igort (pseudonimo di Igor Tuveri) uno dei grandi maestri del fumetto italiano, tutti lavori che potremo vedere sugli schermi non appena si tornerà alla normalità.