Li conosciamo bene Giancarlo Prandelli e Matteo Sainaghi, li conosciamo bene i Giantheo e quel loro modo scanzonato di raccontare la vita dentro singoli che inevitabilmente diventano piccole e grandi hit. E dopo un suono americano dentro un singolo che sanciva un ritorno in scena – stiamo parlando di “Uni Verso” ricco anche di un bel video che non lascia scampo all’immaginario visionario del suono – oggi tornano con una delicatissima ballata di “mare”, di amore e pirati, di allegorie fumettistiche e quel solito piglio main stream del nuovo pop digitale. Si intitola “Mar Profondo” e noi li fermiamo per una intervista:

Torna in scena la musica dei Giantheo. In prima battuta: attraversando queste rivoluzioni alle normali abitudini, sentite di restare ancorati agli stessi significati che davate alla vostra musica oppure qualcosa è cambiato anche per voi?
Assolutamente si, possiamo definirlo un’evoluzione della nostra carriera artistica, un’introspezione personale anche dopo il periodo del covid, dove ha portato tutti noi a fermare la nostra quotidianità frenetica e a riflettere sui veri valori della vita e tra questi, ovviamente l’amore è il nostro porto sicuro della vita. È un brano nel quale tutte le generazioni si possono riconoscere perchè come si dice sempre “L’amore non ha età”, con Mar Profondo tra realtà e finzione darà la possibilità agli ascoltatori di ritrovare una parte di se stessi.

Un brano come “Mar Profondo”, dietro le righe sfacciate dell’amore, parla anche di cambiamenti, di nuove cose, di grandi nostalgie. Possiamo dire che si tratta di una canzone di vita?
“Mar profondo” è un pezzo che nasce nel suo ritornello una sera al pianoforte in un viaggio tra reale e virtuale, parliamo d’amore o meglio della ricerca di esso di cui di fatto tutti noi ne abbiamo estremamente bisogno. È certamente un brano di vita, la vita più intima e fragile di noi stessi

E dal rockabbilly di “Uni Verso” come si arriva alla semplicità poetica di “Mar Profondo”?
Il denominatore comune di entrambi i brani è l’amore il primo in chiave Rockabbily quindi più fresco, ballabile a tratti goliardico mentre Mar Profondo è certamente più poetico, sentimentale, sognatore.

E che bello questo video in bilico tra animazione e vita reale… ce ne parlate?
Essendo un brano volutamente visto come un sogno, avevamo due possibiltà: andare nel mare profondo (ma non era una cosa possibile), oppure creare un’animazione che rispecchiasse l’idea di questo viaggio virtuale per poi concludere con degli accenni nella vita reale