di Riccardo Bramante
Sotto la pioggia, con ingressi contingentati e controlli scrupolosi si è aperta ieri sera all’Auditorium della Musica la 15° edizione della “Festa del Cinema di Roma”.
Così, nonostante il Covid-19, sono sfilati sul red carpet, con il sottofondo delle note immortali di Ennio Morricone, il cineasta americano Johnny Waters, l’attore e premio Oscar alla regia Steve Mc Queen accolti dal Direttore artistico dell’evento Antonio Monda e da altre personalità del mondo dello spettacolo e della politica.
La proiezione su grande schermo è iniziata con il cartoon “Soul”, un lungometraggio animato della Disney-Pixar realizzato da Pete Docter collegato in remoto dalla California.
Il film racconta la storia di un suonatore di jazz che alla vigilia della sua esibizione in pubblico si trova proiettato in una dimensione fantastica tra la terra ed il misterioso altrove dove nascono i nostri sogni. “Grazie all’animazione – ha detto il regista – abbiamo avuto l’opportunità di indagare i temi profondi dell’esistenza in modo divertente”. Il lavoro non è, perciò, una semplice favoletta per adolescenti ma va ad indagare nel profondo degli animi e in qualche modo ci riporta anche al momento difficile che stiamo attraversando a causa della pandemia che, però, “ci ha fatto riscoprire i piccoli piaceri della vita quotidiana che dobbiamo reimparare ad apprezzare momento per momento.”
La manifestazione proseguirà oggi con Steve Mc Queen che verrà premiato per la sua lunga e multiforme carriera cinematografica e, insieme al Direttore Monda, presenterà in anteprima la serie tv “Small Axe” ambientata nella comunità caraibica di Londra. Seguirà, poi, il film sulla vita di David Bowie “Stardust” per la regia di Gabriel Range e l’interpretazione di Johnny Flynn e “Supernova” di Harry Macqueen.
In attesa (almeno per noi romani) del docufilm di Alex Infascelli “Mi chiamo Francesco Totti” che ripercorre la carriera del Capitano della Roma programmato per il prossimo sabato 17 con la presenza dello stesso protagonista se se la sentirà di partecipare dopo il lutto per la morte del padre.