La scoperta dell’alunite riscrive gli equilibri economici d’Europa e arricchisce la Roma dei papi


Alessandro Oggiano ci guida alla scoperta delle colline sopra a Civitavecchia per conoscere la storia delle sue due città montane: Tolfa e Allumiere. Entrambe sono nate per circostanze particolari e nel tempo hanno vissuto un confronto continuo e una duplicità di carattere molto marcata.
La più antica e importante, Tolfa, è sorta a causa delle scorrerie dei Saraceni che rendevano insicure le coste. In particolare si ricorda la distruzione di Centumcellae (Civitavecchia) nei primi decenni del secolo IX. Quando i Saraceni stabilirono la loro base nelle rovine di Centumcellae per gli abitanti del litorale non ci fu altra alternativa se non di rifugiarsi sulle montagne.


Allumiere, invece, è stata fondata nel 1501 a seguito della scoperta e dello sfruttamento dei giacimenti di alunite, un minerale dai mille usi, fondamentale nell’economia del tempo.
Ma facciamo un passo indietro per comprendere meglio l’importanza di questi eventi.
Dobbiamo premettere che dall’alunite si ricava con opportune lavorazioni l’allume di rocca, una sostanza dai mille utilizzi. Era eccezionale per la cauterizzazione delle ferite, molto utile quindi per scopi medico. Pensate che fino a poco tempo fa era da tutti utilizzato dopo la rasatura della barba. Ma l’impiego maggiore era nell’industria tessile (la più importante dell’epoca) nel fissaggio dei colori. Era inoltre usato per la fabbricazione carta, nella concia delle pelli, nella lavorazione della lana e in molti altri modi, tra i quali quello di rendere ignifugo il legno.


La preziosa sostanza proveniva dall’odierna Turchia, l’allora Impero Romano d’Oriente. I Turchi nel 1453 presero Costantinopoli e il mercato dell’allume cadde nelle loro mani. I prezzi lievitarono mettendo in crisi l’Europa occidentale che da quel mercato dipendeva.
Fu allora che Giovanni da Castro, un ebreo che commerciava alunite ed era stato nelle cave in Turchia, fu incaricato dal papa di cercare il minerale sui monti intorno a Tolfa, all’interno del territorio dello Stato Pontificio.


Fu l’agrifoglio a rivelare a Giovanni da Castro la presenza di alunite, particolare associazione già notata in oriente. Ancor oggi la pianta è presente nello stemma della città.
La scoperta fece nascere una fiorente attività estrattiva che durò dal 1462 addirittura per 400 anni, fino alla scoperta da parte dei francesi dell’allume artificiale.
Si trovarono anche altri minerali, come mercurio, rame e ferro. Il territorio fu disboscato per utilizzare legna nelle fornaci e in una prima fase l’attività mineraria fu fatta “in cava” (a cielo aperto), solo 300 anni dopo si passò all’estrazione in miniera.
Allumiere fu fondata per ospitare i minatori, spesso ex carcerati delle prigioni pontificie. La città ottenne benefici fiscali dal papa e divenne presto più ricca della vicina e più antica Tolfa, la cui economia era basata su agricoltura e pastorizia.


Alessandro ci narra di queste vicende mentre in compagnia degli asinelli passeggiamo nei boschi e non immaginiamo come dovevano apparire spogli e desolati questi luoghi ai tempi dell’estrazione mineraria.
Il papa chiamò Allume Romano quello prodotto sul suo territorio e obbligò, pena la scomunica, tutti i regni della Cristianità a non comprare più dai Turchi. Il monopolio del prezioso minerale accrebbe la ricchezza dei papi e molti palazzi di Roma furono finanziati con quei guadagni.


Un ambizioso progetto al momento allo studio mira ad istituire un Parco Minerario che, insieme con il Museo di Allumiere, potrebbe rivalutare la zona e stimolare il turismo.
Le numerose iniziative culturali di Alessandro Oggiano possono essere trovate sul suo sito o su Istagram o su Youtube o ancora sulla sua pagina facebook.