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Il nome della scrittrice Agatha Christie resta affascinante e legato ai gialli.

di Riccardo Bramante

Ancora oggi il nome di Agatha Christie è legato ai gialli che, sotto forma di film, teatro o serie televisive dimostrano che le sue storie non hanno età. Nata in Inghilterra nel 1890, Agatha Mary Clarissa Christie è figlia di una inglese e di un ricco americano. Trascorre la sua giovinezza felice tra numerosi viaggi in luoghi spesso esotici che poi ritroveremo nei suoi romanzi.

E’ durante la Prima Guerra Mondiale che Agatha, lavorando come infermiera volontaria in un ospedale inglese, apprende molte cose sui veleni. Guarda caso questi poi si ritrovano parti attive del suo primo libro giallo “Poirot a Styles Court”. E questo testo che costituisce anche l’entrata in scena di Hercule Poirot. E lui l’investigatore belga protagonista di tanti suoi libri successivi ripresi anche in adattamenti teatrali e serie televisive.

Anche la vita privata di Agatha è come i suoi romanzi: imprevedibile e permeata di mistero. Sposata e con una bambina ancora piccola si ritrova con un marito che la lascia. Lei stessa sparisce per dieci giorni fino a che viene ritrovata in una piccola cittadina termale dello Yorkshire. Li soggiornava in un hotel sotto il falso cognome dell’amante del marito.

Non si è mai saputo se lo abbia fatto per vendicarsi del tradimento o per una amnesia temporanea.

I suoi tanti viaggi le daranno l’ispirazione per scrivere.

Sono, comunque, i viaggi che intraprende in luoghi spesso lontanissimi come Istanbul o Bagdad, a darle l’ispirazione per molti suoi romanzi. Si va da “Assassinio sull’Orient Express” a “Assassinio sul Nilo”, solo per citarne alcuni.

Con i successivi libri appare, dopo Poirot, un nuovo personaggio chiave: Miss Jane Marple, anziana zitella inglese dai modi garbati e gentili che, proprio come Agatha, è controllata, acuta e in grado di risolvere gli omicidi più efferati. E’, insomma, l’emblema della donna forte, quella in cui Christie stessa si ritrae, determinata e decisa in contrapposizione, spesso, ad uomini indecisi o crudeli.

Da non dimenticare, poi, altri due personaggi che compaiono nei suoi romanzi: Tommy e Tuffence, gli investigatori che fanno il loro esordio nel celebre “Trappola per topi”, scritto, sembra, su richiesta addirittura della Regina d’Inghilterra.

Nel frattempo si risposa con un archeologo, Max Mallowan, molto più giovane di lei, che le ispira molti lavori ambientati in siti archeologici e di cui diceva: “Un archeologo è il marito ideale. Più invecchia e più si interessa a te”.

E’ una vita decisamente interessante e movimentata quella della Christie anche dal punto di vista strettamente letterario, avendo scritto anche ben sei romanzi d’amore che però firmava con lo pseudonimo di Mary Westmacott, in cui risaltano meglio i sentimenti e le emozioni intime che la agitavano aldilà della precisione e razionalità che ritroviamo nei suoi romanzi gialli.

Soprattutto in questi libri “rosa” è puntualmente descritto il pacato mondo tradizionale della vecchia Inghilterra, con le sue abitudini e convenzioni da cui traspare sempre la sua profonda cultura classica che l’agiata vita familiare le permetteva.

La Christie muore nel 1976 e ancora oggi rimane l’autrice inglese più venduta e tradotta all’estero dopo William Shakespeare.