A Roma Passato, Presente e Futuro nella percezione offerta dalla Tecnologia
Nel cuore di Roma, lungo via del Corso, a Palazzo Cipolla, si può visitare la mostra “Metaverso” fino al 23 luglio. Un’esperienza che mira a collegare artisti da tutto il mondo, protagonisti originali di un modo di rapportarsi all’arte.
Il filo guida della narrazione è la coesistenza di passato, presente e futuro attraverso la percezione del mondo mediata dalla tecnologia.
E così alle visioni matafisiche del veggente Giorgio De Chirico e del pioneristico Giuseppe De Fiducia si associano opere che sono proiettate nel futuro digitale. Opere realizzate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Il presidente della Fondazione Terzo Pilastro, Emmanuele Emanuele, indica questa mostra come la continuazione del lavoro avviato quando aveva portato in esposizione gli algoritmi di Quayola (cfr art. qui).
Sullo stesso filone si colloca Metaverso. Offre una “Visione positiva di un mondo che si evolve, che non si arresta e che continua a produrre sensazioni che partendo dall’anima rallegrano la vita”.
Ogni opera rappresenta un unicum espressivo che sorprende il visitatore e lo catapulta in un contesto interattivo, dove appunto la performance si realizza con la sua partecipazione.
Con l’opera Fabio Giampietro ci si ritrova nel consueto andirivieni di un’altalena che ad ogni suo avanzare, grazie a sensori di movimento, ti catapulta all’interno di uno scenario di arte generativa che scorre tutt’intorno e ti avvolge.
Ci si aggira nelle “Carceri” di Piranesi, con tutti i suoi personaggi solo accennati, quasi come tanti fantasmi, che popolano queste tetre architetture nelle quali siamo come trascinati.
Nel mondo di Krista Kim si fluttua a mezz’ariagrazie alla Realtà Aumentata su una città come guidando un drone volante.
Qualcuno ha già definito questa come una “nuova corrente artistica multimediale e multisensoriale”. Altri parlano di “umanità filtrata”. Ritengo che questa sia solo una delle molteplici capacità di adattamento dell’uomo alla realtà circostante. Il tutto reso possibile dagli strumenti di cui si è nel tempo dotato.