“40 secondi. Willy Monteiro Duarte. La luce del coraggio e il buio della violenza” segna il ritorno in libreria di Federica Angeli, giornalista di cronaca nera e giudiziaria di Repubblica, sotto scorta dal 2013 per le sue fastidiose inchieste sulla mafia del litorale romano.

40 secondi
La copertina

Il libro, pubblicato da Baldini+Castoldi, ricostruisce la storia di Willy, il giovane ventunenne ammazzato durante un pestaggio a Colleferro nel 2020, solo perché tentava di difendere un amico coinvolto in una rissa davanti a uno dei locali della movida giovanile.

Imputati di questo efferato omicidio – che da preterintenzionale diventerà volontario, grazie all’autopsia e alla deposizione durante il processo di un esperto di arti marziali – sono stati quattro giovani ragazzi: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

Il libro si chiude con la sentenza di primo grado che ha visto i due fratelli Bianchi condannati all’ergastolo, Belleggia a 23 anni e Pincarelli a 21, tutti e quattro colpevoli della morte di Willy.

Poche settimane dopo la sua pubblicazione, il 4 ottobre scorso, è arrivata la motivazione della sentenza da parte dei giudici della Corte d’Assise di Frosinone: Gabriele Bianchi sapeva che il colpo sferrato contro la vittima era potenzialmente mortale.

Colpo, per di più sferrato contro un ragazzo dalla corporatura esile. Esile Willy, sì, ma pieno di vita, gentile, disponibile, volenteroso e dotato di un sorriso contagioso. Sorriso che ora è diventato immortale.

Una lettura cruda che spesso provoca dolore. Dolore inevitabile se si vuole comprendere a fondo la verità e il senso (o meglio il non senso) di questa brutale e ferale aggressione che ha tolto la vita a Willy.

Lo stile di Federica Angeli è impeccabile, scorrevole e mai banale. Un marchio di fabbrica a cui ci ha abituati nei suoi precedenti libri, così come il suo essere giornalista puntigliosa. Addirittura ossessiva nel suo riproporre nei minimi dettagli le molteplici testimonianze che descrivono i fatti accaduti la notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020. Perché la verità è nei dettagli.

In “40 secondi. Willy Monteiro Duarte. La luce del coraggio e il buio della violenza”, la Angeli giornalista riesce abilmente a dilatare quei terribili quaranta secondi – trasformandoli in un’eternità sospesa di follia – per trascinare il lettore nel girone infernale dei ragazzi di vita della generazione Z e a comprenderlo meglio.

Salvo poi lasciare spazio alla Angeli autrice, che mitiga con le parole la violenza, che è sempre brutale, e di pancia ci regala momenti di poetico dolore. Da madre.