L’avevamo lasciato con un pop d’autore decisamente più accomodante. E quindi la svolta? E che svolta sia… “Morfina” è un “esordio” nel grunge e nello stoner tutto italiano per Francesco Moscatelli che decide di chiudere dentro un Ep di 4 brani la sua nuova identità.

xr:d:DAF6qTO3GeU:46,j:8612424918453791348,t:24012421

Questa title track che apre l’ascolto inneggia proprio ad un risveglio della coscienza e del vivere di un quotidiano massificato e omologato. Come presi da morfina appunto… la ribellione ha toni anche colorati, severi ma non austeri. Ed io direi che i toni sono decisamente più punk soprattutto dentro quel certo modo di cadenzare la lirica con quel saccente e sbarazzino stile di disegnare la ritmica.

Il delicato arpeggio di “Sabbie mobili” poi accoglie voci corali che tanto devono alla scena indie underground e l’apertura elettrica comunque si tiene sospesa come dentro uno scenario post-atomico. E a proposito di spirito underground eccoci dentro le trame di “Il silenzio è d’oro”, frase epica in questo scenario sociale dentro cui ognuno vuole e può prendere parola. Il disegno di chitarra elettrica in ostinati lenti e cadenzati mi riporta a crew americane di ghetti. Ci avrei visto bene un rapper di colore ovviamente in lingua inglese… si chiude l’ascolto con “Illusioni del tempo”, forse il momento più pop del disco con chitarre e riff che scelgono soluzioni decisamente italiane a dispetto del mix di voce sempre molto americano. Bene così per Moscatelli che chiude una parentesi e ne apre un’altra. Che sia questa la nuova strada? Ci piace assai… come ci piace il video ufficiale che da la faccia e il titolo a questo lavoro.