Brigante di un’Italia di fine ‘800. Rubava ai ricchi, aiutava i poveri, viveva nella macchia e ha scritto – come tanti – pagine di una storia importante per le nostre radici culturali e sociali. Una sintesi violenta di Domenico Tiburzi, brigante protagonista nella canzone di Silvana Pampanini “Ballata di Tiburzi” che oggi ritroviamo fatta anche dal duo folkloristico “La Merla” composto da Fabio Forbicioni in arte “Whiskey” e Michele Silvestri in arte “Lo Stornellatore”. In rete il video per la regia di Giovanni Bufalini che in qualche modo ricerca l’antichità e la storia, prodotto dalla Fondazione Centro Studi per la “Città di Orvieto”.

Un primo brano per il Duo La Mera che porterà ad un disco?
Sì, “Ballata di Tiburzi” è il nostro ultimo successo uscito recentemente come singolo e che anticipa l’uscita del nostro secondo disco. Il disco conterrà una raccolta di cover di celebri musiche popolari ma rivisitati in chiave acustica fisarmonica e voce, rigorosamente in stile “La Merla”.


Parlando di produzione come avete lavorato?
Abbiamo lavorato dividendo in due fasi il progetto: in una prima fase abbiamo ricercato e rispolverato vecchie canzoni sul brigantaggio, in particolare sulla figura del Tiburzi in quanto maggiore esponente e leggendario brigante della Maremma tosco-laziale; una volta individuata la versione da reinterpretare, ci siamo divertiti a costruire sopra la melodia originale, rigorosamente cantata a cappella dalla stessa cantautrice Silvana Pampanini, una incalzante versione di fisarmonica con tanto di cambi di tonalità per renderla più progressiva e accattivante. Il tutto viene poi perfettamente amalgamato dall’espressivo riff di chitarra di Raffaele Spanetta, carissimo amico e storico collaboratore del “Duo” folk.

E del suono di questo tempo ricco di elettronica e di futuro, avete preso qualcosa?
Assolutamente no o per lo meno non in questo caso.


E in generale pensate di contaminare di futuro anche il vostro folk antico?
Anche se preferiamo mantenerci in genere su suoni tradizionali non escludiamo una contaminazione in chiave più moderna qualora un nuovo progetto lo richieda. Cercando sempre però di non snaturare l’essenza principale del folk più radicato.


Strumenti della tradizione? Ci aspettiamo anche una ricerca del genere nei lavori futuri… che ci dite?
Sì, durante la ricerca e la produzione di nuovi brani abbiamo da sempre collaborato con numerosi artisti che hanno arricchito con i loro strumenti le nostre musiche. Va da sé, quindi, che in diverse nostre produzioni oltre alla tradizionale fisarmonica troviamo anche strumenti come chitarre, organetti, flauti e tamburi a cornice.


Sappiamo che è in arrivo un altro singolo: qualche anticipazione? Inedito o storico come questo?
Come già anticipato il nuovo disco prevede una raccolta di celebri cover. Tra queste ce n’è una in particolare famosissima in tutto il mondo che è “Romagna mia” di Secondo Casadei, da noi rivisitata in chiave swing grazie alla collaborazione di un celebre chitarrista e per la quale abbiamo già ricevuto i complimenti dagli stessi eredi dell’autore per la originalissima versione.