Dopo avere scritto su Alma Maria Schindler (moglie di Gustav Mahler) mi soffermo, ancora una volta, su un’altra importante compositrice del passato: Fanny Mendelssohn Hensel.

Appartenente ad una ricca e colta famiglia di banchieri ebrei, nacque ad Amburgo (1805) e fu l’ultima sorella del celebre musicista Felix Mendelssohn. Per questo motivo, ebbe la possibilità di usufruire degli stessi insegnamenti musicali dati a Felix, dividendo con lui numerosi ed importanti maestri, scelti dai genitori tra i migliori dell’epoca.

Come l’illustre fratello (che nacque quando lei aveva quattro anni), Fanny mostrò precocemente una grande abilità nel comporre musica. La sua prima composizione, infatti, fu scritta all’età di quattordici anni. Era una raccolta di 12 gavotte, purtroppo andata perduta.

Questa naturale e preziosa propensione verso la musica dei fratelli Mendelssohn, veniva notata e assai apprezzata da coloro che si onoravano di partecipare ai concerti della Domenica organizzati dalla famiglia nel proprio salotto.

Rispetto al fratello, ovviamente, Fanny fu fortemente penalizzata dai pregiudizi del tempo nei confronti delle donne. A partire dal padre stesso, che le diceva che la musica per lei poteva essere solo un diversivo, non certo una seria professione come per Felix! Anche quest’ultimo, pur aiutandola per il completamento di alcune composizioni e ricevendo in cambio da lei preziosi suggerimenti riguardo alle proprie, si manifestò frequentemente contrario ad un’esposizione pubblica del talento della sorella. Fanny ne soffrì molto perché impossibilitata ad esprimere la sua personalità più autentica. Lei, infatti, considerava il linguaggio musicale un momento di catarsi, di liberazione, e di fuga dalla realtà.

Nel 1829 sposò il pittore Wilhelm Hensel dal quale ebbe un figlio chiamato Sebastian, in onore di Johann Sebastian Bach. Grazie al marito – che la incoraggiò a comporre e a liberarsi dei condizionamenti sociali – si convinse, dopo molti anni, a pubblicare le sue opere, come scrisse al fratello Felix un anno prima di morire:

“Per quarant’anni ho avuto paura di mio fratello, come a quattordici anni ne avevo di mio padre; o meglio, paura non è la parola giusta, direi piuttosto il desiderio, durante tutta la mia vita, di compiacere te

e tutte le persone che amo. Se so in anticipo che non ci riuscirò, mi sento subito a disagio. In una parola, Felix…. ho cominciato a pubblicare. Ho ricevuto un’ottima offerta da Herr Bock per i miei Lieder e ho finalmente prestato orecchio alle sue allettanti condizioni. Spero di non dispiacerti, visto che non sono una vera femme libre…. Spero che tu non ti senta offeso in nessun modo, visto che ho agito, come puoi vedere, in modo completamente indipendente, e in modo da risparmiarti ogni momento spiacevole. Se l’impresa riuscirà, ovvero se al pubblico piaceranno le mie composizioni, so già che sarà un grande incoraggiamento per me, qualcosa che ho sempre desiderato avere per azzardarmi a pubblicare.”

Disgraziatamente, però, non fece in tempo perché un ictus la colpì portandola via nel 1847, ad appena 42 anni.

La condizione di una donna intelligente, capace, creativa e vitale a quei tempi doveva essere davvero difficile da sopportare! Probabilmente era molto meglio nascere sempliciotte e anche un po’ stupidine. Si soffriva molto meno…

Guardando ad oggi, la donna ha sicuramente compiuto grandi progressi riguardo al suo ruolo sociale e nel lavoro, ma ancora molto resta da fare.

Per quanto riguarda l’universo artistico, ad esempio, mentre nelle arti figurative e nella musica leggera è più “normale” vedere donne all’opera, nell’ambito della composizione “colta” e della direzione d’orchestra, si tende ad escludere la possibilità che sia una figura femminile ad essere protagonista.

Eppure la donna compositrice rappresenta una acclarata realtà almeno fin dal lontano 1700, come testimonia anche la biografia appena raccontata.

Tornando alla nostra Fanny, nonostante tutto, scrisse una ragguardevole quantità di musica: circa 300 Lieder, 150 pezzi pianistici, duetti e terzetti vocali, musiche per coro, da camera, Oratorî, Cantate, Ouvertures e brani per orchestra.

Purtroppo le sue opere sono attualmente pubblicate solo in minima parte. Grazie a concerti dal vivo e alla registrazione di qualche suo componimento, la sua produzione sta via via divenendo più nota.

Ciò ci fa ben sperare, considerato anche che Fanny Mendelssohn è stata una delle poche, significative esponenti della creatività femminile in ambito musicale.

Di Rima