Daniele Capezzone presenta al Circolo delle Vittorie “E basta con ‘sto fascismo”.
di Ester Campese
Si è svolta il 23 ottobre scorso la presentazione del libro di Daniele Capezzone “E basta con ‘sto fascismo”. L’incontro è stato organizzato e moderato dal Dott. Antonio Fugazzotto Presidente del Circolo delle Vittorie. Ad affiancarlo nel prestigioso panel Corrado Ocone filoso e saggista che si occupa tra l’altro della teoria del liberalismo, e Marzia Roncacci giornalista e conduttrice televisiva italiana RAI, volto noto del TG2.
In una sala affollata di persone con un pubblico attento e partecipe, quello delle grandi occasioni, commenta per primo il libro di Daniele Capezzone, dopo l’introduzione del Dott Antonio Fugazzotto, Corrado Ocone.
Scherzosamente sottolinea anche il conflitto di interesse in quanto l’autore nel suo testo parla proprio del senso del liberismo e, strappando un sorriso alla platea, è anche collaboratore di Libero, giornale diretto da settembre del 2023 proprio da Capezzone che ne è divenuto per l’appunto Direttore Editoriale.
Linguaggio diretto sfrontato, provocatore, alla maniera di Capezzone appunto, ma poi ci si rifà ai grandi della storia, ai Padri costituenti che hanno lasciato all’Italia un monito: la predominanza del diritto, la costruzione di un ordinamento internazionale a difesa della pace. La semplificazioni del dibattito pubblico, l’accettazione dell’altrui pensiero, purché espresso senza offesa o aggressione.
Molto efficace e diretta anche la giornalista Marzia Roncacci che sottolinea come ogni pagina del libro sia portatore di una provocazione, ma che sempre si rifà a una convergenza sull’accoglienza di un pensiero “superiore” che possa condurre in questo momento quanto mai fragile in termini di democrazia e pace, verso un dialogo costruttivo tra le parti, senza che sfoci in una faziosità che promuova questa o quella parte. Il Politically Correct inoltre è uno strumento pericoloso perché, come oggi è inteso e attuato, significa accettazione, omologazione, abdicazione di quel pensiero libero e critico, ma anche l’esclusione e rifiuto della diversità, che invece è arricchente per entrambe le parti quando il dialogo è costruttivo.
Deliziosa l’interpretazione dei brani tratti dal libro e interpretati nel reading da Daniela D’urso.
Capezzone stesso rammenta, nel suo intervento, come pochi giorni orsono si è generato uno scompiglio facendo chiudere la facoltà di Scienze Politiche alla Sapienza di Roma, dove era prevista la conferenza sul “capitalismo buono”: Ha dovuto persino intervenire la polizia contro gli studenti dei collettivi di sinistra che per tutto il tempo della conferenza hanno assediato la facoltà.
Ora, è assolutamente legittimo manifestare, ma ciò che preoccupa è la violenza che questo genera in alcuni casi. E’ la deriva della non accettazione di un punto di vista differente. Fa riferimento Capezzone all’America che tanto apprezza, ma in cui è evidente la contrapposizione e la non accettazione di un risultato elettorale espresso dalla gente che pone in contrasto Joe Biden e Donald Trump, ma sarebbe lo stesso al contrario.
Esempi di mancato liberismo, di mancata democrazia i cui modelli viziosi sono purtroppo già presenti anche da noi in Europa e in Italia, minando la pluralità espressiva e la democrazia stessa.
Il focus poi che fa nel suo libro è sul dibattito pubblico della sinistra che, dice, non si esenta dal cavalcare in ogni occasione l’evergreen del fascismo.
Un liberty speech sfrontato, si legge nella quarta di copertina, che chiama in causa in modo esplicito gli avversari della sua visione e pure gli amici e gli alleati troppo timidi, o disorientati. Un suo manifesto liberale e libertario, che non mancherà di suscitare polemiche e aspre reazioni, ma anche curiosità nel lettore che vorrà approfondire il tema attraverso il suo libro e sua visione.
Last but not least, in sala spazio anche per l’arte, con le opere della pittrice Santina Farelli.