Curiosità sul tappo da quello di sughero a quello a vite, sempre più usato oggi per sigillare le bottiglie di vino.

Quando parliamo di tappo inconsapevolmente evochiamo una antica storia che risale fino ai greci ma che coinvolge anche diverse altre antiche culture e tra queste quella babilonese il cui popolo lo usava nella pesca per le proprietà di galleggiamento in particolare per quelli di sughero. Anche i romani conoscevano questo tipo che adoperano per sigillare le anfore di vino e olio.

Tappi in sughero

Il tappo in sughero ha trovato il massimo periodo di utilizzo intorno al XII secolo dopo di che per il largo uso e depauperamento delle foreste spinsero ad emanare delle leggi a loro salvaguardia. Il tappo in sughero quindi è caduto in disuso per diversi secoli.

Le cose si sono modificate nel momento in cui i contenitori di liquidi si sono realizzati in vetro. La diffusione del vetro ha origine dall’Inghilterra e si è estesa poi in Francia. La regione Champagne-Ardenne è il luogo in cui viene fondata la prima vetreria. In questo stesso periodo il monaco Dom Pérignon, in Francia, ha ridato impulso all’utilizzo del tappo in sughero, nel XVII secolo, riutilizzandolo in una nuova forma, quella a fungo, per le bottiglie di Champagne che produceva.

Statua di Dom Pérignon

Ne riscoprì le proprietà di isolamento termico, oltre che la bassa penetrabilità dei liquidi, ma anche il fatto che consentiva il rilascio di piccole quantitativi d’aria lasciando “respirare” il vino, consentendo così un ulteriore affinamento ed incremento di profumi e aromi.

La scelta del tappo a vite: preconcetti da sfatare

Anche oggi ci troviamo in un momento di esaurimento di questa materia prima e quindi è necessario trovare soluzioni alternative ed ecosostenibili. L’utilizzo del tappo a vite, in metallo per lo più, sembra essere l’ottima soluzione. Oltre al metallo i materiali alternativi dei tappi possono essere di silicone, polietilene o vetro. Questi tappi sono sempre più preferiti dai produttori vinicoli anche perché non incorrono in alcuni problemi che il tappo di sughero potrebbe avere, tra cui il possibile suo deterioramento che può dare il noto cattivo “sapore di tappo” al vino o anche l’aggressione di parassiti o muffe.

Tappi a vite

Sfatiamo subito un luogo comune, non è dal tappo che si può definire la qualità del vino. Molti produttori infatti stanno sostituendo il tappo di sughero con quello a vite anche per vini di alta qualità. L’utilizzo di questa tipologia di tappo consente notevoli vantaggio e tra essi il poter mantenere inalterate le qualità del vino una volta aperta la bottiglia e poterle stoccare anche in posizione verticale senza che il tappo si secchi.

Ancora oggi però i tappi di sughero sono molto prodotti ed usati in tutta Europa a partire dal Portogallo che è il maggior produttore con il 52% subito dopo vi è la Spagna con 25% e a seguire gli altri Paesi del mediterraneo. L’italia in questa classifica copre il 6% della   produzione mondiale e nel nostro Paese la regione che maggiormente ne produce è la Sardegna con il 4%.