Fino all’8 gennaio 2023 Vienna celebra Basquiat con un’ampia retrospettiva nella bellissima cornice dell’Albertina Museum.
Si intitola Jean-Michel Basquiat. Di simboli e segni questa grande retrospettiva museale dedicata al writer e pittore statunitense.
I quadri di Basquiat, enfant terrible della street art, saranno in mostra all’Albertina di Vienna fino all’8 Gennaio 2023. Newyorkese, classe 1960, morto prematuramente a 28 anni, Jean-Michel Basquiat è stato tra i protagonisti assoluti della cultura pop del periodo ed uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano. Autodidatta, inizia a 22 anni ad appassionarsi al disegno ed alla pittura. Diventa amico del geniale Andy Warhol che domina la scena underground degli anni Ottanta. Insieme a Warhol crea opere iconiche a quattro mani. Tra i suoi amici più stretti, ricordiamo anche l’altro grande esponente americano della street art, Keith Haring.
Nel giro di pochissimo tempo, Basquiat vede crescere la sua fama e riconoscere le sua peculiare visione dell’arte ricca di simbolismi. Le sue opere sono catapultate rapidamente sulla scena artistica internazionale. I suoi quadri acquistano un grande valore che dura tutt’oggi: nel 2017 un suo dipinto viene venduto all’asta alla straordinaria cifra di oltre 110 milioni di dollari.
La mostra all’Albertina propone al pubblico oltre ottanta opere, una retrospettiva ampia e particolareggiata in uno dei musei più belli di Vienna. Il percorso porta lo spettatore a conoscere e ri-conoscere il linguaggio visivo di Basquiat, costruito su contaminazioni culturali. Di padre haitiano e madre portoricana, il giovane artista crea nelle sue opere continue relazioni tra le due culture e quella anglosassone nella quale è immerso. Le sue composizioni sentono l’influsso determinante di cartoni animati, disegni infantili, elementi pubblicitari. Indaga, attraverso tinte forti e dirompenti, la quotidianità nei suoi lati più colorati e contemporaneamente oscuri. Le sue immagini sono spesso dichiarazioni politiche che denunciano il razzismo, l’ingiustizia sociale e il consumismo. Dense di simboli e segni spesso angoscianti, molte delle sue opere risultano ancora oggi estremamente moderne ed attuali.