Energia metropolitana, quel suono rap che sa di cemento e resistenza. E poi quel circo, quello napoletano, capace di sbeffeggiare e non mandarla a dire quando si tratta di potere costituito. Poco romanticismo e molto spirito kombat nell’incredibile disco di Pornoclown, al secolo Rosario Spampinato. Si intitola “Il circo del sound” ed è un lavoro che si dipana con grandi collaborazioni: si va da Extrapolo, Edoardo BennatoTony Cercola, fino a Capone dei Bungtbangt a Pietra Montecorvino ed Eugenio Bennato, da Marcello Coleman, MC Mariotto e Luis Grieco a Daniele Blaquier dei Neri per caso, da Gianni Migliaccio ad Annibale Guarino. Per la INTERBEAT di Luigi Piergiovanni facciamo girare un disco che porta con se una voce politica e sociale mista a tantissimo gusto per la melodia che colpisce sin dal primo ascolto, brano dopo brano.

Grandi collaborazioni dentro questo esordio: una storia di Napoli e non solo. È napoletano questo disco?
È un disco napoletano e tutti i featuring presenti nell’album sono nati all’ombra del Vesuvio, in due collaborazioni in particolare abbiamo conciliato il dialetto con l’italiano, “retromarcia” è una canzone su sonorità urban con il ritornello passionale ed evocativo dalla vibrante voce di Marcello Coleman, in “Tarantamuffin” invece le sonorità mediterranee si mescolano allo slang ritmico-caraibico con intervalli tipici della musica popolare nostrana sull’eterea voce di Gianni Migliaccio.

Da qualche parte hai detto che non è stata una prerogativa investire sull’estetica del suono, sulla ricerca. Perché?
Quando fai musica è interessante puntare sulla ricerca sonora e sperimentare, ma assieme a Gino Magurno produttore e co-autore di questo disco, abbiamo deciso di utilizzare dei canoni sonori facilmente riconoscibili per focalizzare l’attenzione sui testi e i contenuti.

“Il circo del sound” è un disco politico a tutti gli effetti. Ci sorprende trovarci dentro anche qualche collaborazione del pop… non so se ha senso… visto il taglio ed il tiro, avrei schierato in scena solo artisti di un certo movimento… che ne dici?
Non credo esista più questa distinzione tra artisti “mainstream” e alternativi, è indubbiamente un disco politico e in alcuni momenti “si schiera contro” , e sovvertire dei codici convenzionali lo rende meno scontato, un artista pop rende dolce un boccone amaro ma non cambia la sostanza del messaggio.

Dal vivo? Ti troveremo dove, come e quando?
Attualmente suono live con due gruppi RAMPATOWN e RUDECLAN. Il primo luglio sarò a Padova al festival Arcella bella accompagnato dal sound di RAMPATOWN.
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