Continua la produzione di Omy Sugar e chi sia non è dato saperlo. Si sa invece che è un tempo ricco di ispirazione per lui e per la sua crew, per un progetto che sforna singoli che inevitabilmente diventano hit radiofoniche. Ci manca un video ufficiale a questo nuovo singolo dal titolo “Sweet Funky” visto quanto impatto glamour ha il suono e questa inconfondibile voce sul risultato finale. Intanto indaghiamo come possibile…

In radio un nuovo singolo: oggi la musica non passa più per i dischi secondo te?
In questo momento la mia è una scelta di percorso. Il disco è un punto di arrivo e i singoli ne sono i tasselli. Esco costantemente con i singoli, ma ho già fatto dischi in passato e li farò ancora in futuro, una cosa non esclude l’altra.

Curi molto l’immagine: che rapporto hai con l’estetica delle cose?
Come ho già detto più volte preferisco far “parlare” la mia musica e meno la mia identità. Per quanto riguarda l’immagine visiva collegata ai miei brani, cerco di fare un lavoro al meglio delle mie possibilità e delle persone con cui collaboro. In ogni caso ti ringrazio per il complimento. Il mio rapporto con l’estetica? Non ho mai pensato in questi termini, la subisco ma penso sia abbastanza soggettiva. Non rientra comunque tra le mie priorità anche se ne capisco l’importanza soprattutto nella società odierna.

Una voce graffiante che cerca anche il sapore internazionale. Dall’Italia si scappa?
Personalmente penso che si possa stare in Italia ed essere internazionali allo stesso tempo. Nell’era digitale non esistono confini, faccio pezzi in italiano e pezzi in inglese e nel prossimo futuro magari in arabo o chissà quale altra lingua, perché chiudersi a un solo mercato quando nel mondo vene sono tantissimi? Tanti artisti italiani lo fanno già e in un mondo irrimediabilmente globalizzato noi giovani dobbiamo adattarci alla competitività e alle sfide di domani.

E se ti chiedessi quanto di italiano c’è dentro questo suono?
Questa canzone nello specifico non è in italiano, né vuole avere qualcosa di italiano se non le “sgommate” del mio accento. È un pezzo che si rivolge a tutti, Italia e non, è un lavoro che caratterizza più il mio stile, la mia singolarità e il mio modo di fare musica più che la cultura di un paese specifico. Non è riconducibile a nessun paese in particolare. Esistono molti lavori nel mio repertorio invece che sono influenzati dalla musica italiana e con un italiano ricercato