Parliamo di una icona del rock alternativo italiano. Erano gli anni ’90 quando nascevano gli ESTRA. Oggi dopo venti anni di silenzio dal loro ultimo disco di inediti, dopo aver lanciato una campagna di crowdfunding vinta con successo raggiungendo circa 33.000 euro, portano a casa l’unanime consenso di critica e pubblico. Si intitola “Gli anni Venti” questo nuovo disco di inediti uscito proprio oggi per moonmusic/Freecom. Il quartetto trevigiano composto da Giulio “Estremo” Casale, Abe Salvadori, Eddy Bassan e Nicola “Accio” Ghedin, promette un disco “politico” in senso alto del termine dentro cui il suono e la penna che conosciamo si mescola alle nuove normalità di una società messa alla gogna di una critica severa e romantica.

Citando testualmente:

“Nell’immagine di copertina, una bambina armata di martello si appresta ad abbattere un muro. Oltre si intravvede un cielo rosso sangue che simboleggia il disastro civile, culturale e ambientale in cui siamo intrappolati. È il simbolo di un mondo che può reagire ma deve affrontare senza esitare le sfide epocali di questi anni venti, che sono lo specchio degli anni venti del secolo passato: vigilia di devastazioni che hanno riscritto la storia occidentale e non solo.
Per bocca della misteriosa Signora Jones che introduce il lavoro, si attraversano temi come la fluidità di genere, lo spettro di un passato che incautamente consideriamo risolto, i meandri della psiche e dei sentimenti più nascosti, passando per (vani?) tentativi di fuga, nuotando in mezzo a migranti che non possiamo ignorare. Il viaggio termina davanti a un’umanità in fila per sopravvivere, tra le proteste dei più piccoli e la presa di coscienza che potremmo essere gli ultimi esemplari della specie umana”.

All’album partecipano come ospiti Marco Paolini e Pierpaolo Capovilla (in qualità di voci recitanti), Giovanni Ferrario e Marco Olivotto.