Al convegno su PNRR e l’Italia nell’economia di guerra e di pace ci si interroga su come uscire dalla attuale crisi economica.

di Riccardo Bramante

Organizzato dalla Associazione “L’Alba del Terzo Millennio” e dal collegato “Club della Colomba della Civiltà”, si è tenuto il 17 maggio a Palazzo Ferrajoli in Roma il convegno “Il PNRR e l’Italia nell’economia di guerra e di pace”.

Roberto Sommella, Antonio Patuelli, Lamberto Dini, Sara Iannone, Fabio Verna, Luigi Tivelli

Dopo il saluto rivolto ai numerosi presenti da parte della Presidente dell’Associazione, Sara Iannone, ha aperto i lavori il giornalista e consigliere parlamentare Luigi Tivelli, il quale, presentando i relatori, ha posto l’accento sulla specifica situazione economica in cui versa oggi l’Italia in conseguenza dei due anni trascorsi in pandemia e della successiva guerra in Ucraina.

Ha poi preso la parola il Direttore del giornale “Milano finanza” Roberto Sommella che ha posto l’accento sul problema dell’inflazione che sta colpendo tutta l’Europa e l’Italia in particolare a seguito non solo della guerra in atto ma anche del forte rimbalzo dell’economia registrato dopo gli anni di pandemia con conseguente aumento, e addirittura carenza, delle materie prime necessarie per la ripresa economica.

Roberto Sommella e Antonio Patuelli

Squilibri che stanno lentamente portando l’Europa a una divergenza di interessi, con la Francia, dotata di energia nucleare, che meno risente della crisi a differenza di Italia e Germania fortemente dipendenti da petrolio e gas russi.

Per quanto riguarda il nostro Paese, una forte spinta dovrebbe aversi dalla corretta attuazione del PNRR che potrà con i suoi 200 miliardi giungere a un effettivo ammodernamento delle sue strutture. Al riguardo Sommella ha ricordato che il suo giornale ha pubblicato una “Guida alla attuazione del PNRR”.

Ha poi preso la parola Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI, che, con un ampio excursus storico, ha messo in evidenza come le aspirazioni della Russia ad allargarsi alla Crimea sul Mare di Azov non siano una sorpresa in quanto risalgono addirittura al 1853, quando l’Impero zarista fu frenato da Francia e Inghilterra con l’aiuto anche dell’allora Regno di Sardegna che aveva inviato 15000 bersaglieri su quei campi di battaglia.

Antonio Patuelli

Così pure non è una sorpresa l’inflazione che ritorna, solo che si pensi a quanto avvenne negli anni ’70 e ’80 quando il relativo indice raggiunse le due cifre. Il problema, invece, sarà quale forma di indicizzazione converrà adottare per adeguare stipendi e pensioni, tenendo conto, comunque, che non si raggiungeranno alte percentuali grazie anche al fatto che siamo in un sistema europeo che, se funzionerà correttamente, ne attenuerà gli effetti.

Il successivo intervento del prof. Fabio Verna, già docente di analisi finanziaria presso diverse Università italiane, si è, invece, incentrato sul ruolo che avranno le imprese come motore dell’auspicata ripresa economica. Al riguardo, una opportunità irripetibile sarà data dal PNRR per sviluppare soprattutto l’economia del Sud Italia in modo che questa divenga il traino di una ripresa per l’intero Paese.

Lamberto Dini, Sara Iannone, Fabio Verna e Luigi Tivelli

Tanto più che –a suo parere- c’è il rischio che le sanzioni comminate alla Russia si rivolgano come un boomerang contro l’Europa stessa, danneggiando, in particolare, i lavoratori a reddito fisso che vedrebbero ridotto il loro potere di acquisto a causa dell’inflazione.

Per quanto riguarda, invece, il ventilato problema del pagamento di petrolio e gas russo in rubli Verna ritiene non possa darsi una risposta precisa in mancanza di direttive chiare da parte dell’Europa e del Governo italiano. Bene ha fatto, comunque, l’ENI ad aprire anche un conto in rubli presso la Gazprombank in attesa di avere una visione più chiara del problema.

Ha chiuso e riassunto quanto esposto dai precedenti relatori l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Lamberto Dini che si è soffermato, soprattutto, sulle conseguenze che avrà la recente crisi pandemica e la guerra in atto sull’economia italiana, essendo proprio questa –a suo parere- la prima vittima delle sanzioni alla Russia a causa del conseguente aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari di base di cui importiamo il 30% del totale proprio dalla Russia e dall’Ucraina. Tanto più se si pensa che la spesa dei cittadini a basso reddito si concentra per il 50% sull’acquisto di cibo.

Lamberto Dini

Né l’Occidente, né gli USA – ha proseguito Dini- sembrano fino ad oggi preoccuparsi di queste conseguenze e per il momento si limitano al blocco di materiali che non comprendono quelli realmente necessari allo sviluppo dell’economia occidentale, come il palladio e il nickel.

Né, per quanto riguarda petrolio e gas, sembrano esservi soluzioni alternative a breve termine che abbiano le stesse capacità di saturazione dei mercati pari a quelle offerte finora dalla Russia; Angola, Nigeria e altri Paesi africani contattati per far fronte a un eventuale blocco delle materie energetiche da parte della Russia sembrano in grado di coprire le necessità dell’intera Europa. Né porre un tetto ai costi dell’energia sembra la soluzione più giusta andando contro le regole di mercato e costringendo, in tal caso, la BCE ad aumentare i tassi di interesse con conseguente recessione generale.

Il risultato sarà – a parere di Dini- che si andrà incontro ad una deglobalizzazione mondiale e a un cambiamento delle stesse regole del commercio, così come già paventato dal Segretario al Tesoro USA, Janet Yellen e, in un recente passato, anche da Henry Kissinger.

In definitiva, conclude Dini, ci si potrà fidare ancora dell’America? E come potranno evolversi, invece, i rapporti con la Cina? Tutti interrogativi rimasti in sospeso anche dopo gli interventi di alcuni convenuti che hanno rivolto domande nel successivo “question time” senza trovare risposte adeguate perché, al momento, non ci sono.

L’impeccabile organizzazione dell’evento voluto dalla presidente Sara Iannone si è concluso con un buffet che ha permesso ai partecipanti di avere un ulteriore, reciproco scambio di idee sugli argomenti trattati.

Credito Ph Mario Giannini
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