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Vocal Blue Trains: Hallelujah – Electronic Gospel

E’ uscito in dicembre “Hallelujah”, il nuovo singolo dei Vocal Blue Trains. “Hallelujah” di Leonard Cohen è forse uno dei brani che è stato reinterpretato più volte nella storia della musica. I Vocal Blue Trains tributano così due degli artisti che li hanno influenzati maggiormente.

Questa versione è la reinterpretazione del coro fiorentino che riesce comunque a suonarla in modo del tutto inedito e dal gusto polifonico che apre la strada alle due morbide voci dei solisti accompagnate da sonorità più elettroniche  in grado di creare un dialogo tra strumenti, voci dei solisti e del coro. Un tratto distintivo del progetto stesso.

Spiega Alessandro, direttore dei Vocal Blue Trains: "ha rappresentato una sorta di sfida musicale per noi,
quella di riuscire a creare un arrangiamento che potesse risultare interessante e personale in mezzo alle
tanti versioni già esistenti.”

Li abbiamo intervistati per Seven News Italia 

Guarda qui il video:

Com’è nata la vostra passione per la musica e quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il vostro percorso artistico?

Il nostro progetto è nato dalla curiosità di misurarsi e sperimentare una dimensione di gruppo, siamo tutti cantanti provenienti da background musicali diversi ma che nella dimensione corale hanno trovato un nuovo modo di esprimersi, potremmo dunque dire che quando è nato il nostro progetto la passione era già lì ad aspettarci. Le nostre influenze musicali sono estremamente variegate, dalla grande scuola corale classica di maestri come Palestrina Monteverdi Di Gesualdo ai più moderni gruppi vocali come King’s Singers Vocal Line e Postyr Project, senza dimenticare la contemporanea scena dell’indie elettronico di artisti come Bon Iver, Alt J, Low, Arctic Monkeys, Fleet Foxes e molti altri.

Quando avete iniziato a sentire la necessità di raccontarvi in musica?

Abbiamo sempre fatto musica, ognuno a suo modo, la volontà di creare un progetto corale è nata precisamente nel 2015, anno della nostra formazione.

Qual è il vostro primo ricordo legato alla musica?

Beh la nostra prima prova in sala, pochi di noi si conoscevano personalmente ma da lì sarebbe nato un bellissimo rapporto di amicizia oltre che musicale.

Parliamo del vostro nuovo singolo. Cosa vi ha spinto a scegliere questo titolo?

Il nuovo singolo rappresenta una sorta di sfida per noi a partire dalla scelta del brano, Hallelujah è la canzone più coverizzata della storia e sentivamo il peso e la responsabilità di creare un arrangiamento e una sonorità che potesse in qualche modo suonare originale e inedita, speriamo di esserci riusciti.

Quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?

È tutto, il nostro progetto si fonda musicalmente proprio sulla scommessa di avvicinare due mondi appartemente lontani come la coralità e l’elettronica, questo comporta un gran lavoro di dedizione e ricerca in termini di scrittura arrangiamento e attenzione sulla scelta dei suoni e della produzione; siamo ben coscenti che è una linea sulla quale abbiamo scelto di stare in equilibrio.

Qual è l’insegnamento più importante che avete appreso fino adesso dalla musica?

Che la fortuna conta meno di quello che si pensa, il duro lavoro la determinazione la resilienza l’ambizione e la qualità musicale sono alla base di tutto.

Qualche novità che volete condividere, in anteprima, con i nostri lettori? 

Abbiamo appena finito le riprese del nostro nuovo videoclip e a breve inizieremo le registrazioni del nostro nuovo EP.