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Recenti scavi e scoperte a Castrum Novum

Una splendida città sta man mano venendo alla luce sulle coste tirreniche a nord di Roma, grazie agli scavi diretti da Flavio Enei, archeologo e direttore del Museo Civico del Mare e della Navigazione Antica. La fortezza, presidiata da circa 300 soldati, era stata costruita per difendersi da un eventuale sbarco dei Cartaginesi durante la prima Guerra Punica (264 – 241 a.C.). Faceva parte di un più ampio sistema di difesa della città di Roma, che comprendeva fortezze sia sulla costa a nord sia su quella a sud.

I Cartaginesi non sbarcarono mai nel Lazio

I Cartaginesi non sbarcarono mai nel Lazio e il pericolo si allontanò da Roma, come anche i confini da difendere. La fortezza con mura alte ben 6 metri quindi si trasformò in città, prosperando nel tempo grazie alle sue peschiere, che rifornivano Roma di ostriche e pesci. I pesci venivano trasportati vivi a bordo delle navi all’interno di apposite vasche fino al porto di Ostia. Castrum Novum intanto cresceva e durante la sua lunga vita (ben 800 anni) veniva dotata di ricche domus, templi, perfino di un teatro.

Proprio quest’ultimo è l’oggetto degli scavi più recenti, grazie ad un esproprio che ha consentito agli archeologi di portare alla luce la sua struttura. E qui un’ulteriore sorpresa perché al suo interno alcune parti provengono dalla domus sulla quale è stato costruito. Fu forse proprio Marco Aurelio a comandare l’esproprio della domus che servì ai cittadini di Castrum Novum per costruire il proprio teatro. Corsi e ricorsi storici…

Ci accompagna nella visita Francesco Davoli (in foto). Lo stesso fa parte del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. Con grande passione e ricchezza di dettagli ci porta avanti e indietro nel tempo, raccontandoci episodi curiosi della storia della città e dei dintorni.

Agli scavi l’ambiente è internazionale perché partecipano, oltre ai numerosissimi volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, giovani dell’Università della Boemia e di alcune università finlandesi e italiane. L’Università della Boemia ha supportato le ricerche con importanti analisi paleobotaniche e delle coltivazioni antiche. Sono state fatte inoltre ricerche aeree tramite droni e geo radar.

Gli scavi sono visitabili nel mese di settembre 2022 dal lunedi al venerdi dalle ore 10 alle ore 17 (Santa Marinella, via Aurelia n. 613, km 64,300).

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