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La storia vera di Jamie,  che sconfigge i bulli e il pregiudizio con un sorriso e un lieto fine, al Brancaccio.

di  Maddalena  Menza

Il fantasmagorico e scabroso mondo delle Drag Queen , a partire da una storia vera accaduta in un  piccolo villaggio inglese Sheffield, dove Jamie Campbell, un ragazzo appena sedicenne, sostenuto dalla sua meravigliosa mamma, abbandonato dal padre, compie una vera e propria “rivoluzione gentile” (che ricorda quella di Billy Eliot ) affermando la sua volontà di volersi vestire da donna (essere una Drag Queen) ma senza proclami eclatanti, in una sorta di “normalità nella diversità”.

Il giovanissimo protagonista infatti cerca di destreggiarsi nel suo piccolo mondo fatto di compagni di scuola, accoglienti come la sua amica Pritti o  odiosi come dean il bullo della scuola, che lo ostracizza.

Da questa storia vera di Jamie,  che sconfigge i bulli e il pregiudizio con un sorriso e ha un lieto fine, ma che è uno schiaffo in faccia allo spettatore”, è stato scritto un romanzo da un’idea originale di Jonathan Butterell, e nel 2017 un musical su libretto di Tom Macroe, di tale successo di critica e pubblico, che ha permesso di  realizzare anche un film uscito nel 2021.

Dopo i successi di Londra, Tokyo, Seul, Los Angeles, Sydney il musical è in Italia

Il musical  sta ancora spopolando a LondraTokyo, Seul, Los Angeles, Sydney e ora finalmente, è approdato in Italia e, precisamente a Roma, al Teatro Brancaccio, dove rimarrà in scena dall’11 marzo al 3 aprile 2022.  Nell’edizione italiana, l’unica riconosciuta dagli autori e originale e non semplice replica, come protagonista,  dopo un’accurata selezione, è stato scelto il promettente  e bravo attore siciliano Giancarlo Commare, già conosciuto per Il paradiso delle signore, per la serie di Romulus, e prossimamente sullo schermo televisivo, nella fiction Rinascere, nel ruolo di  Manuel Bortuzzo.

Nei panni di  Margaret  New, la coraggiosa mamma di  Jamie; la cantante Barbara  Cola,  molto nota   anche per il suo duetto a Sanremo con Gianni Morandi; nei panni di Hugo , la drag queen Logo  Chanelle è l’attore e doppiatore Marco Mannella,  Ray, la migliore amica della mamma di Jamie, è interpretata dall’attrice Ludovica Di Donato. la severa professoressa  Miss Hedge è  Lisa  AngelilloPritti Pasha, l’amica del cuore di Jamie è Benedetta Boschi.

Negli antipatici panni del bullo della scuola, Dean Paxton è il giovane e talentuoso Flavio Marullo, mentre l’altro ruolo negativo,   quello del  padre di Jamie e di una drag è affidato a Umberto Noto. Le altre due drag queen sono: Michele Savoia e Sebastian Gimelli Morosini. La produzione è Viola Produzioni e Officine del Teatro Italiano.  Bravo  anche il corpo di ballo.  Le coreografie sono state affidate ad un talento non convenzionale, quello di Laccio,  dietro cui si cela l’identità di  Emanuele Cristofoli.

Le musiche  e le orchestrazioni sono di Dan Gillespie Sells e la direzione musicale  della versione  italiana è stata affidata a Dino Scuderi.  Francesca Grossi è  l’abile costumista mentre le originali scenografie sono dell’architetto  Alessandro Chiti, che ha lavorato a stretto contatto con il regista Piero Di Blasio, che ne ha curato anche l’adattamento e così racconta questa esperienza: “L’incontro con Jamie è stato una folgorazione, che mi ha portato a lottare per portarlo in Italia, E dopo tre anni  di difficoltà, ci sono riuscito.  E’ un testo divertente e commovente con canzoni pop e coreografie originali che spaziano tra diversi generi, uno stile fresco e immediato che riesce a travolgere il pubblico con il suo messaggio d’inclusività e di libertà”.

Il cuore di ciò che lo spettacolo rappresenta per il regista e che  è arrivato forte e chiaro allo spettatore, è il seguente. “Questo spettacolo non può essere una scampagnata in collina. Una serata lustrini e pailettes e poi tutti a letto dopo Carosello. E’ uno schiaffo in faccia dato da delle splendide mani  con unghie curatissime e grande stile. Non si può raccontare con distacco perché non è una storia possibile ma una storia vera”.

Jamie è una storia di formazione moderna per una generazione alla ricerca della sua vera identità. Al di là del genere, dell’orientamento sessuale e delle convenzioni sociali, bisogna essere se stessi,  è “ glitter sopra il grigio di città”.  E’ uno spettacolo originale e unico in accordo con lo spirito originario inglese. Arricchito dall’esperienza teatrale italiana con delle citazioni della società post-industriale del cinema di Ken Loach mischiato al glamour degli anni ’70.

L’allestimento è stato molto bello e lo spettacolo è riuscito nel suo intento di trattare un tema delicato con il sorriso, coinvolgendo il pubblico con musiche e balletti. Quindi, in conclusione, esperimento riuscito! Bravi tutti!

Parterre delle grandi occasioni alla prima dell’11 marzo, con un pubblico qualificato di artisti e intellettuali.  Tra gli  ospiti presenti in sala, i bravi Fabio Canino e Giampiero Ingrassia, che si sono complimentati con regista e attori. Da non perdere!